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Economia
Amadeus porterà a Nove 30 milioni di euro in più, le stime
Amadeus (foto Lapresse)

Amadeus, colpaccio di Discovery. Alzando lo share della rete di 1 punto, Nove porterebbe a casa 30 milioni di euro

Cento milioni di euro in quattro anni. Questa la cifra faraonica messa sul piatto da Warner Bros Discovery per l'intero affare Amadeus. Nel dettaglio, dalle informazioni emerse, per l’ex Rai sarebbe prevista una striscia quotidiana nell’access prime time e un format musicale sul modello di X Factor. In prima serata, ovviamente.

Divenuto in breve tempo realtà grazie allo strapotere economico del gruppo americano Warner Bros Discovery in confronto a una Rai con oltre mezzo miliardo di debiti e una Mediaset sempre più in silenzio a guardare, il sogno Amadeus è probabilmente nato dall’inaspettato successo di un altro colosso strappato alla Rai: Fabio Fazio.

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Portare “Che tempo che fa” da Rai 3 a Nove è stato un vero colpaccio per Discovery. Al di là di ogni aspettativa, Fazio è riuscito a quintuplicare lo share del canale portandolo dal 2% (in media) al 10%, con un record del 14% raggiunto nella puntata con ospite Chiara Ferragni del 3 marzo scorso.

Così, sull’onda di ciò che diceva il poeta britannico William Blake, “chi non desidera di più è già morto”, anche i vertici di Nove e Discovery (lo abbrevieremo così per comodità), inebriati dal successo di Fazio, vogliono spingere lo share ancora più in su. E chi meglio dell’uomo che ha rilanciato ai massimi livelli un Sanremo a dir poco morente e che con i suoi game-show incolla allo schermo oltre 5 milioni e mezzo di persone dal lunedì al sabato?

Tornando ai gelidi numeri riscaldati e insaporiti dal sempiterno fattore denaro, quello sul Nove rappresenta un investimento molto importante. Per quanto il gruppo televisivo sia grande (nella sua interezza Warner Bros Discovery ha portato a casa 41 miliardi di dollari nel 2023) e abbia le spalle più coperte degli altri emittenti più consolidati, cento milioni di euro non sono pochi da recuperare.

Dunque, quanto può valere l’ingresso di Amadeus per la rete? Interpellato da Affaritaliani.it, Marco Gambaro, professore di Economia dei Media presso l'Università degli Studi di Milano, ci fa capire che provare a ipotizzare delle cifre è difficile, ma non impossibile.

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“Anni fa, un punto percentuale di share valeva circa 40 milioni di euro l’anno per la raccolta pubblicitaria”, spiega. “Oggi, con la crisi del mercato, si parla di somme meno elevate, ma comunque nell’ordine di diverse decine di milioni di euro”, continua. “Dipende anche dallo share del programma che andrà a sostituire, ma ipotizzando che Amadeus riesca a raggiungere circa il 6% sul Nove e riesca ad alzare lo share della giornata anche di un solo punto percentuale, il guadagno per Nove sarebbe di, proviamo a ipotizzare, circa 30/35 milioni di euro l’anno”, dice l’esperto.

“Ovviamente è molto complesso fare delle stime e queste, per ora, sono solo conti a grandissime linee. Gran parte del successo non dipenderà infatti solo da Amadeus, ma dal format e dall’appeal che avranno i programmi che i piani alti di Nove riusciranno a costruire e che lui andrà a condurre”, sottolinea Gambaro.  

Insomma, nel caso le supposizioni di Affaritaliani.it si rivelassero azzeccate, Discovery recupererebbe i soldi investiti per l’affare Amadeus in circa 3 anni. Ma questo era solo il più “triste” degli scenari. Se ipotizzassimo, ad esempio, un successo alla Fazio, con i nuovi programmi condotti da Amadeus che portano all’intera rete anche 2 o 3 punti percentuali di share in più, l’investimento verrebbe ripagato anche in un solo anno.

E chi lo sa, a quel punto Discovery potrebbe pensare di scommettere ancora di più e rubare non solo alla Rai, ma anche a Mediaset e La7, i personaggi più amati dai telespettatori e trasformarsi, così, nel primo editore. Insomma, un po’ come fece Mediaset ormai 40 anni fa.

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Per concludere, rimanendo sul tema soldi, secondo le voci il cachet di Amadeus rappresenterebbe circa il 10% dell’investimento totale; 10 milioni di euro, quindi, in quattro anni (presumibilmente 2,5 milioni l’anno), mentre il restante andrà a finanziare la realizzazione dei programmi che andranno costruiti attorno alla nuova stella della rete.

Una somma, per il conduttore, non troppo più elevata di quella percepita in Rai. Fattore, questo, che allontanerebbe la questione soldi dalla decisione di Amadeus di lasciare la televisione pubblica. Scelta, come dice lo stesso conduttore sul proprio canale Instagram attraverso un video, “non facile, anche in considerazione degli sforzi importanti fatti da Rai per trattenermi”.

E così, mentre Amadeus si prepara a solcare nuovi orizzonti televisivi, il mondo dello spettacolo tiene il fiato sospeso, pronto a vedere cosa riserverà il suo ingresso nel regno di Warner Bros Discovery. Che sia un successo garantito o una sorpresa inattesa, una cosa è certa: non resta che rimanere sintonizzati.






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