Amazon, imprenditore difende Bezos; "Dai sindacati attacchi strumentali"
Amazon, Bachisio Ledda di MAIL EXPRESS difende Jeff Bezos, proprietario del colosso americano
Bachisio Ledda, imprenditore sardo trapiantato in Abruzzo, attivo da oltre 20 anni nel settore postale con il Gruppo MAIL EXPRESS, – il primo a realizzare l’ambizioso progetto di un network postale in franchising capace di porsi come alternativo e concorrente a Poste Italiane, in grado di offrire, con i propri marchi, una vasta gamma di servizi, dai più moderni sistemi di pagamento, alle più complete soluzioni finanziarie e assicurative, – in un video postato dal giornalista e massmediologo Klaus Davi nel suo canale You Tube (https://youtu.be/tjXavww5RVI), va contro corrente e difende Jeff Bezos, proprietario del colosso Amazon. Ledda, a capo di MAIL EXPRESS GROUP, dichiara: “La vicenda Amazon è stata strumentalizzata dai sindacati ed ha del paradossale. L’azienda va bene e i lavoratori pretendono salari più alti. Mi pongo una domanda: “Quando le aziende si trovano in difficoltà, i lavoratori contribuiscono alle perdite?”. – Si sentono spesso lamentele sul fatto che non esistano opportunità di lavoro, ma poi quando si trova un’occupazione ci si lamenta che il lavoro è troppo o sottopagato.”
Nel video l’imprenditore, già protagonista della trasmissione “Boss in incognito”, sul canale Rai2, fa anche considerazioni sull’articolo 18: “La reintroduzione dell’art. 18 rappresenta solo una diatriba tra il Pd e le varie anime della sinistra. Sono convinto che non passerà anche per un mutamento “politico” della corte costituzionale nel rendere inammissibile il referendum sull’abrogazione dell’art.18. La remota eventualità della re-introduzione dell’art. 18 non avrà impatti rilevanti sulle imprese poiché le aziende hanno assunto, per un piccolo risveglio economico e non per le agevolazioni sulle assunzioni.
La “pseudo” flessibilità in uscita del lavoratore è troppo costosa per l’azienda. Il vero problema è che si sono invertiti i ruoli, non è più il lavoratore la parte debole nel contratto di lavoro ma ormai è l’azienda. Investi sulla formazione di un collaboratore e dopo qualche anno ti abbandona.” – conclude Bachisio Ledda.