Ambrosetti, un Centro di Trasferimento Tecnologico per R&S nel Mezzogiorno
La Campania traina la ripresa al Sud, ma restano i problemi legati all'occupazione. La manifattura ad alto contenuto innovativo può fare da traino alla crescita
Se l’innovazione, la ricerca, l’economia del mare ed il manifatturiero ad alta tecnologia e valore aggiunto sono le leve per il rilancio del Mezzogiorno, lo sono di più per la Campania che fa da traino alla ripresa del Meridione. La regione Campania, in particolare, ha già intrapreso azioni di rafforzamento del sistema pubblico e privato della ricerca e di sostegno della competitività, le imprese e il mondo accademico stanno confermando la volontà di continuare un percorso comune di sviluppo, attraverso la creazione di una comunità aperta e internazionale, per riaccreditare la partecipazione del territorio alla competizione globale. E’ la strada che il Gruppo Ambrosetti indica per sviluppare la valorizzazione del contributo dell’economia della conoscenza e dei settori più promettenti per la crescita del Paese, tra cui le Scienze della Vita, l’Aerospazio e l’Economia del mare.
“Il Sud ha bisogno di nuove idee e di procedure meno farraginose, che valorizzino la capacità di contributo delle piccole e medie imprese eccellenti, consentano un uso più efficiente delle risorse pubbliche nazionali ed europee e sprigionino le migliori energie che tutto il meridione, pur nelle difficoltà che lo contraddistinguono e che non dimentichiamo, ha a disposizione”, afferma Valerio De Molli, Ceo di The European House-Ambrosetti, che oggi a Napoli presenta uno studio sulle opportunità e le sfide dell’ecosistema dell’innovazione e della ricerca. “La Campania è la regione dalla quale, nel Mezzogiorno, riteniamo possa partire questo nuovo impulso alla crescita, puntando su innovazione e ricerca, elementi imprescindibili per la crescita e la competitività di ogni territorio. Investire sull’innovazione significa puntare sul capitale umano, favorire il rafforzamento della connessione tra università e imprese, in coerenza con i fabbisogni di ricerca del sistema produttivo. In questo quadro che vede luci ma anche ombre -sottolinea De Molli- la Campania si pone capofila dello sviluppo del Mezzogiorno: è prima per contributo al Pil del Sud con il 28,1% (seguono Sicilia e Puglia, rispettivamente con il 22,9 e 18,7%), è prima in Italia per tasso di crescita (+4,1% rispetto al 2015). Ed è la prima regione del Sud per numero di occupati (27,9%, seguita da Sicilia e Puglia con il 22,9 e 19,5%) con una netta accelerazione del 2017 (+15,5% rispetto al 2016), anche se l’ottimizzazione del mercato del lavoro rappresenta uno degli ambiti di intervento prioritario”. La Campania è inoltre leader per le politiche d’innovazione e ricerca a livello nazionale, per la legge sulla Manifattura 4.0 per l’Open Innovation, insieme con la Lombardia. Occorre però mettere in rete i centri di ricerca, le imprese e le università impegnate in questo percorso.
La proposta di Ambrosetti è la creazione di un Centro di Trasferimento Tecnologico in grado di valorizzare i risultati della ricerca, stimolando la collaborazione tra istituzioni, accademia e mondo imprenditoriale. “Creando massa critica di risorse e competenze”, commenta De Molli. “Se ben strutturato -aggiunge- può diventare un driver di sviluppo e agevolare una serie di obiettivi strategici per tutto il Mezzogiorno, tra i quali l’aumento della base occupazionale, lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, la nascita di spin-off, start-up e pmi”.