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Economia
Api si fonde con la ex Total Erg.Per i Brachetti Peretti 43,7 milioni di utili

Ancora una rivoluzione in casa Api. La societa' petrolifera di proprieta' della famiglia Brachetti Peretti ha deciso di procedere a una fusione 'inversa', dopo aver acquisito il 100% di TotalErg (denominata poi Italiana Petroli) per dar vita ad un gruppo con oltre cinquemila punti vendita su tutto il territorio nazionale, diventando primo player della rete carburanti. Infatti sara' Api a fondersi per incorporazione nella societa' oggetto dell'acquisizione, Italiana Petroli.

Il Sole 24 Ore Radiocor ha consultato il progetto, che sara' approvato dall'assemblea dei soci il 13 dicembre (il 18 dicembre in seconda convocazione). Il Piano 2018-2022 che accompagna il progetto di fusione prevede di "conseguire risultati consolidati reddituali e finanziari positivi, in linea o superiori con i risultati del 2017". Per l'utile netto della societa' risultante dalla fusione e' attesa una crescita media annua cagr del 24% con un risultato stimato a 43,7 mln nel 2018 per passare poi a 83,5 mln al 2020 e 103,7 nel 2022.

Api aveva chiuso il 2017 con un utile netto di 12 milioni di euro (da poco piu' di 3 milioni dell'anno precedente) senza, pero', incassare dividendi: per finanziare l'acquisizione della ex TotalErg, infatti, Api ha sottoscritto contratti di finanziamento con le banche che prevedono una serie di impegni, tra cui "il blocco della distribuzione di dividendi fino al completo rimborso del finanziamento concesso". La stima sul risultato e' giudicata attendibile, premessa l'aleatorieta' delle previsioni legata alla possibile crescente competizione nel mercato in cui opera il gruppo ed e ad eventuali cambiamenti normativi che accelerino la transizione tecnologica ad una mobilita' basata sull'elettrico.

La fusione, si legge nel progetto, rientra "nell'ottica del gia' avviato processo di riorganizzazione del gruppo, finalizzato ad ottenere lo snellimento della struttura organizzativa e quindi un risparmio di costi amministrativi e gestionali nonche' la valorizzazione delle potenziali sinergie economiche". Ma soprattutto,sulla base del Piano 2018-2022 approvato dai rispettivi consigli, si legge, "la societa' risultante dalla fusione disporra' delle risorse necessarie" ad effettuare il pagamento delle proprie obbligazioni e dei contratti di finanziamento con le banche "disponendo nel lungo periodo di liquidita' in misura superiore" a quanto erogato dalle banche stesse.

Quanto all'operazione di fusione, dal momento che il capitale di Italiana petroli e' interamente posseduto da Api non occorre procedere al concambio; verranno annullate le azioni intestate ad Api e le azioni di nuova emissione verranno assegnate ai soci Api in ragione di un'azione Ip per ogni azione Api posseduta.

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