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Economia
Argentina, accordo per i bond italiani. I punti

Siglato l'accordo finale per i circa 50.000 italiani rappresentati dalla TFA nel ricorso arbitrale ICSID e detentori di bond argentini in default dal 2001. L'intesa firmata a New York conferma il pagamento in contanti pari al 150% dell'importo nominale originario di tali obbligazioni entro fine giugno per circa 1,35 miliardi di dollari. Il via libera ufficiale è arrivato dopo la sentenza della Corte di Appello di New York che ha revocato le ultime restrizioni verso Buenos Aires permettendo all'Argentina di tornare a finanziarsi sul mercato dei capitali dopo 15 anni recuperando così le risorse per pagare i propri creditori.

La domanda di Tango bond è arrivata alle stelle, complice anche il rendimento offerto che arriva fino al 9%, e così il Tesoro ha aumentato l'offerta da 15 a 16,5 miliardi di euro. Solo nel primo giorno di collocamento le obbligazioni sono andate a ruba con il governo di Buenos Aires che ha raccolto pre-ordini per oltre 70 miliardi di dollari. Insomma un ritorno sul mercato in grande stile che dà fiducia all'esecutivo di Mauricio Macrì e che permetterà agli oltre 50mila obbligazionisti italiani di ricevere in contanti il 150% del valore dei loro titoli argentini (per un totale di 1,35 miliardi di dollari) entro giugno.

Il denaro destinato a questo rimborso sarà depositato oggi su un conto bloccato in attesa del completamento di tutte le formalità con i singoli obbligazionisti per poter ricevere il rimborso presso le loro banche di riferimento. In una nota il Presidente della Task Force Argentina, Nicola Stock, riafferma la "grande soddisfazione per la ottima ed equa conclusione di una vicenda durata troppi anni che potrà aiutare la normalizzazione dei rapporti tra l'Argentina ed i mercati finanziari internazionali. Un ringraziamento va agli obbligazionisti italiani che hanno riposto fiducia nella nostra azione ed ora raccoglieranno i frutti del loro coraggio e dell impegno continuo ed attivo della TFA".

Inoltre Stock ha spiegato come la procedura preveda che alla banca trustee argentina (Bank of New York Mellon) che riceverà i proventi dell'emissione dei nuovi bond arrivino, tramite clearance house, i titoli posseduti dai singoli risparmiatori italiani già vagliati dalla Tfa. A quel punto la Byn pagherà a seconda del valore di ciascun titolo e le banche italiane gireranno i fondi sui conti correnti dei risparmiatori. Per quanto riguardo il prospetto della nuova emissione non manca un riferimento al default del passato e alle tre ristrutturazioni che si sono verificate negli ultimi 23 anni. "Di tanto in tanto", annota il prospetto, "la Repubblica conduce delle ristrutturazioni del debito".

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