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Economia
Armando Siri: "Flat Tax nel contratto. Sfida fiscale priorità per la Lega"

Di Andrea Lorusso

“La Flat Tax di Siri è la migliore al Mondo!”, ne era già convinto Alvin Rabushka, che lo esplicitò in una intervista dello scorso anno, professore della Stanford University (USA), classe 1940, che ha fatto parte nel 1981 della "Tax Policy Task Force" del Presidente Ronald Reagan. Ha portato con successo in 38 Paesi del Mondo la rivoluzione fiscale ad aliquota unica, ma rimase impressionato dal lavoro del Senatore e Sottosegretario leghista, tanto da elogiarlo con entusiaste lodi.

È una battaglia che parte da lontano quella di Armando Siri, che già diversi anni fa fece depositare una proposta di legge in tal senso, oltre ad avere redatto un libro sull’argomento. È l’unico che al di là delle intenzioni retoriche od evanescenti, ha portato a compimento uno studio ed una riforma che fosse calzante e sostenibile per il nostro Paese e per la curva reale del gettito fiscale dello Stivale.

Tuttavia è esplosa nuovamente la polemica, in un Esecutivo che su ogni tema scottante non trova mai pace, prima di divenire ad un pragmatico accordo. Sarà così anche sta volta? Ne abbiamo parlato con il massimo esperto della materia.

Senatore Siri, dopo le sue recenti interviste è scoppiato un nuovo caso Flat Tax. Circola questo studio del Mef, l'insostenibilità finanziaria della misura, quasi 60 miliardi di costi. Come funziona questa fase II?

 “Un caso sul nulla direi. Probabilmente determinato dalla pericolosa diffusione del virus dell’analfabetismo funzionale. Di questo famigerato studio non so nulla, anche il Ministro Tria ha smentito qualunque connessione con la nostra Flat Tax fase II che non costa 60 miliardi ma circa 12-13.”

In totale quante fasi prevede la messa a regime, ed in quanto tempo può realizzarsi?

“Abbiamo iniziato con l’ultima legge di Bilancio con un assaggio di Flat Tax per le partite IVA, introducendo un’aliquota unica forfettaria al 15%. Quest’anno tocca alle famiglie e poi nel giro di due/tre anni contiamo di completare il percorso confortati, speriamo, dagli indicatori di crescita stimolati dalla riduzione delle imposte.”

Le opposizioni sono salite sulle barricate. Per Zingaretti (PD) è una teoria da "Paperon de Paperoni", per la CGIL è inutile, e non può non saltare all'occhio la posizione del Ministro per il Sud Barbara Lezzi (M5S): "Irrealizzabile. Il Paese non può permetterselo." Lo stesso Di Maio è stato molto cauto, chiedendo di non fare promesse alla Berlusconi. Crisi di Governo? È in corso un ammutinamento?

“Ognuno può esprimersi come meglio crede, poi però c’è un’agenda di Governo condivisa, c’è un contratto che prevede espressamente l’introduzione della Flat Tax, per cui se il Governo del cambiamento vuole proseguire la sua strada dovrà dimostrare di saper davvero cambiare, e la sfida fiscale per quanto riguarda la Lega è la più importante.”

Nella sua proposta si parla di un nuovo “Reddito Famigliare”, da considerarsi come posizione contributiva unica per nucleo di convivenza regolarmente registrato. Eppure qualcosa di simile fu bocciato nel lontano ’76 dalla Corte Costituzionale, in quanto il cumulo dei redditi fu definito: “Incompatibile col principio di uguaglianza.” Non teme agguati giuridici?

 “No perché il sistema sarà opzionale, chi vuole aderisce volontariamente e chi non vuole, può continuare con il vecchio regime.”

Per concludere, a chi serve la Flat Tax? Quanto ne gioverebbe il Paese?

“La Flat Tax serve al lavoro, alle imprese, alla produzione, ai consumi, alla crescita nel suo complesso. Serve a tutti se non vogliamo arrenderci alla lenta e inesorabile caduta verso il basso della nostra economia.”

Twitter @andrewlorusso

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