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Economia

"L'unica ipotesi sul tavolo per Astaldi e' una prospettiva industriale volta a preservare continuita' operativa e buon esito dei contratti, nell'interesse dei lavoratori e dei clienti". Questa la posizione di Salini secondo quanto indicato da fonti vicine al gruppo.

Astaldi intanto alza a 200 mln la finanza d'urgenza necessaria per la sopravvivenza e punta a restare con una quota di minoranza nel piano di salvataggio di Salini Impregilo. Ieri a Milano si sarebbe svolto un vertice tra i legali delle parti mentre oggi a Roma, i consulenti del general contractor in concordato con riserva, illustreranno ai commissari Stefano Ambrosini, Vincenzo Ioffredi e Francesco Rocchi il piano finanziario di emergenza. Lo scrive il "Messaggero" precisando che la finanza-ponte necessaria per la gestione ordinaria verrebbe concessa, gradualmente in varie tranche, da Fortress e dall'hedge fund Usa Sound Point Capital guidato da Antonello Di Meo, impegnato in questi giorni sul concordato. I due alternative lenders sono pronti all'iniezione di liquidita' a un tasso che sarebbe tra il 10-15%. Le banche esposte per circa 1 mld (in testa Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas, Cre'dit Agricole, Montepaschi) seguono con attenzione alla finestra gli sviluppi del negoziato con Salini per esprimersi sulle modalita' di rimborso. 

Nella riunione di ieri da parte degli advisor di Astaldi sarebbero state avanzate tre ipotesi di accordo, delle quali due in continuita' mediante l'ingresso di Salini direttamente nella Astaldi Spa e una, in continuita' indiretta, attraverso una newco nella quale ritagliare il ramo d'azienda costruzioni, secondo l'originaria manifestazione di meta' novembre. Ipotesi, queste degli advisord di Astaldi, difficilmente applicabili.

In un documento del gruppo in procedura si ipotizza un fabbisogno di capitale dell'ordine di 600 mln, importo nettamente respinto dalla controparte. Potrebbe esserci un'ipotesi di mediazione sui 300 mln, pari all'aumento di capitale non realizzato a settembre nel quale sarebbe dovuto entrare il gruppo giapponese Ihi Corporation. Da parte di Astaldi ci sarebbe l'intenzione di restare partner di minoranza sebbene con un coinvolgimento nella nuova governance.

Salini Impregilo, comunque, rivendica la gestione del nuovo gruppo. I consulenti non si sarebbero espressi sulla proposta articolata in tre ipotesi operative, mentre ci sarebbe l'intesa che, prima della richiesta di proroga del concordato di altri 60 giorni entro il 16 dicembre, Salini presenti una nuova proposta, non ancora vincolante, ma piu' avanzata da allegare nelle carte ai giudici di Roma. Da definire le modalita' di rimborso del debito bancario, comunque a stralcio. L'offerta binding, invece, arrivera' probabilmente in gennaio. 

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