Atlante: in campo per 2/3 del Npl delle good bank. Penati a caccia di soldi
Secondo le indiscrezioni,il fondo Atlante due guidato da Alessandro Penati dovrebbe rilevare circa due terzi dei crediti deteriorati lordi delle
A un anno esatto dalla risoluzione delle quattro banche (Marche, Etruria, Chieti, Ferrara) si sta completando la cessione delle good bank nate dalle procedure di allora. Tre delle quattro (Marche, Etruria, Chieti) secondo le indiscrezioni finiranno salvo sorprese a Ubi Banca , in un'operazione che coinvolgera' anche Atlante e il Fondo di risoluzione. Si attende per giovedi' un via libera informale da parte del Consiglio di Vigilanza della Bce.
Secondo lo schema allo studio, Atlante 2 dovrebbe rilevare circa due terzi dei crediti deteriorati lordi delle tre banche, che ammontano in tutto a 3,7 miliardi (mentre circa 500 sono relative a Ferrara). Il fondo gestito da Quaestio dovrebbe pero' raccogliere nuove risorse, considerando che quelle attuali sono quasi interamente impegnate sul fronte Mps.
Percio' il closing della vendita delle tre banche dovrebbe arrivare nel primo trimestre del 2017. Prima della cessione interverra' negli istituti anche il Fondo di risoluzione (alimentato con denaro che tutte le banche italiane sono obbligate a versare) con un'iniezione di capitale, che ha anche l'obiettivo di agevolare la successiva dismissione dei crediti deteriorati (il tasso di copertura delle good bank e' oggi al 47% per i crediti deteriorati e al 30% per le inadempienze probabili).
Questa ulteriore pulizia del bilancio aprirebbe la strada a Ubi, che dovrebbe a sua volta varare un aumento di capitale attorno ai 400 milioni di euro. L'importo finale sara' legato anche alle questioni contabili e prudenziali, che sembrano pero' vicine a una soluzione positiva. Si va insomma verso il riconoscimento dei crediti fiscali e del badwill di circa 1 miliardo.
Anche il problema dell'impiego dei modelli interni avanzati di Ubi agli istituti acquisiti sembra superato. In ogni caso la parola finale spettera' alla Bce. Per quanto riguarda Carife, l'opzione piu' probabile e' un intervento ponte del fondo volontario all'interno del Fondo interbancario (Fitd) finalizzato all'ingresso di un partner bancario. I tavoli sono aperti con Cariparma (che potrebbe rilevare anche la Cassa di Cesena e quella di Rimini) e Bper.