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Economia
Auto elettriche, Abbotto: "Formigli ignora i dati scientifici. Ecco perchè"

Auto elettriche, Abbotto sul servizio di Piazza Pulita: "Formigli ignora i dati scientifici. Ecco perchè"

Un'analisi puntuale e dettagliata, quella compiuta dal professor Alessandro Abbotto, del Dipartimento di Scienza dei Materiali Università di Milano – Bicocca, sull'ultima puntata di Piazza Pulita su LA7 del 14 marzo, precisamente sul servizio dedicato all'automobile elettrico. La firma del portale Vaielettrico, infatti, scrive proprio a quest'ultimo raccontando di aver "ascoltato con incredulità il servizio di Corrado Formigli, che inizia il suo intervento anticipando le critiche degli “ideologi” dell’auto elettrica. Non so a chi si rivolgesse Formigli. Io sono uno scienziato che si basa sull’analisi di articoli scientifici e dati per trarre conclusioni sulla superiorità, da ogni punto di vista, dell’automobile elettrica rispetto a quella a combustibili fossili.

Se si sceglie di ignorare i dati scientifici, è un’altra questione. I ” terrapiattisti” ci sono e ci saranno sempre, ma è inutile lamentarsi.

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I dati “reali” sulle emissioni: falsi

Il servizio raggiunge livelli per me incredibili quando Pier Luigi Del Viscovo, Fondatore e Direttore del Centro Studi Fleet & Mobility, afferma che le emissioni delle automobili nell’Unione Europea rappresentano “solamente lo 0,9% delle emissioni globali”. Quel 0,9% è per me assolutamente strano, considerando le informazioni a mia disposizione che indicano una realtà molto diversa.

Secondo le fonti ufficiali UE (Agenzia europea dell’ambiente), il settore dei trasporti è responsabile di quasi un terzo delle emissioni nell’UE, e oltre il 70% di queste proviene dal trasporto su strada (oltre il 60% dalle automobili).

Poi, qualche istante dopo, la trasmissione zuma sui dati sullo schermo dell’interlocutore (vedi immagine sotto) e, sorpresa (!), corrispondono esattamente a quelli che ho io. Utilizzando esattamente gli stessi dati della trasmissione (totale di emissioni nell’UE di 2,8 Gt ed emissioni delle automobili di 0,34 Gt), risulta che le emissioni delle automobili rappresentano circa il 12% del totale, non lo 0,9%! Significa oltre 13 volte il valore percentuale dichiarato durante la trasmissione!

Le auto fuori dall’Europa? Sparite

Questa discrepanza solleva, quantomeno, qualche dubbio su un’interpretazione selettiva dei dati da parte della trasmissione. Ma da dove viene quel 0,9%? Poi mi viene un sospetto. Eseguo due calcoli veloci, confrontando le emissioni delle automobili nell’UE non con il totale delle emissioni nell’UE ma nel mondo intero. E, magia, ecco che viene fuori quel 0,9%!

In altri termini, la trasmissione sembra suggerire che al di fuori dell’UE non esistano automobili! Peccato che la realtà sia un pochino diversa. Nel mondo sono stimate circa 1,4 miliardi di automobili, mentre nell’UE ne circolano poco più di 250 milioni.

Proseguiamo con un’altra sorprendente perla di Formigli (vedi immagini qui a fianco  prese dalla trasmissione): a parità di costo, si possono percorrere 2,5 volte più chilometri con un’automobile termica rispetto a un’ auto a batteria. Anche qui rimango incredulo davanti a queste affermazioni e, ancora una volta, una semplice analisi dei numeri mette in luce la debolezza dell’ argomentazione di Formigli o, in alternativa, una manipolazione dei dati per sostenere la propria teoria, è il caso di dirlo, a ogni costo. Anche concedendo che si possa trovare la colonnina di ricarica evidentemente più costosa in Italia (con un prezzo di 0,9 €/kWh, che è un record per la ricarica in AC), chiunque abbia esperienza di guida di un’automobile elettrica sa che il consumo energetico si aggira in città, nei casi peggiori, intorno a 15 – 17 kWh ogni 100 km (con una Tesla, il consumo può scendere fino a 11 kWh ogni 100 km: parlo per esperienza diretta di anni). Senza contare poi che esistono abbonamenti che riducono i costi fino a un terzo o a un quarto, senza contare la ricarica domestica. Considerando anche il peggior consumo reale, con 20 €, quindi, è possibile acquistare oltre 22 kWh di energia, che corrispondono a 130 – 150 km di autonomia, non a 70 km come erroneamente indicato da Formigli. Questi dati sono basati su esperienze reali, non su calcoli teorici. La redazione di Formigli, invece, preferisce utilizzare dati teorici, non reali, per valutare l’autonomia dell’auto termica, basandosi sulle dichiarazioni del costruttore. Formigli, forse, non ha mai guidato (se non, credo, per poche ore) un’automobile elettrica in vita sua, ma è probabile che abbia un’esperienza decennale con la guida di un’auto termica.

E, quindi, dovrebbe ben sapere che i dati forniti dai costruttori spesso differiscono da quelli reali. Anche solo prendendo i dati ufficiali dell’osservatorio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (“Osservaprezzi Carburanti”), per un’auto di segmento medio nel terzo trimestre del 2023 (ultimo dato disponibile), si spendevano circa 12 € ogni 100 km, equivalenti a 167 km ogni 20 €.
Quindi, anche prendendo in considerazione la situazione peggiore per l’auto elettrica (e la migliore per l’auto a benzina), non otteniamo un rapporto di 178:70 come erroneamente affermato da Formigli, ma piuttosto un rapporto di 167:150, che è ben diverso.

Considerando anche le dispersioni e le imposte (ma non i costi fissi del contatore, che non vanno computati perché andrebbero pagati comunque anche senza l’auto elettrica), possiamo stimare un costo, stando molto larghi, di circa 15 centesimi per kWh. Quindi, con 20 €, è possibile acquistare oggi circa 130 kWh, che corrispondono a un’autonomia reale di oltre 850 km in città! Pertanto, il rapporto corretto tra auto termica ed elettrica sarebbe 167:850.

Potrei continuare ad elencare ulteriori argomenti toccati dall’inchiesta di Formigli, come il costo totale di possesso già oggi inferiore (senza incentivi) per le automobili elettriche e il Life Cycle Analysis per dimostrare che le emissioni legate alla mobilità elettrica sono inferiori sull’ intero ciclo di vita, dall’ estrazione dei minerali alla dismissione delle batterie.

Formigli e “l’approccio pragmatico”

Tuttavia, mi rendo conto che persuadere tutti su questi concetti è come cercare di convincere un terrapiattista che la Terra è tonda. Credo di aver dimostrato in maniera sufficiente l’importanza cruciale di una valutazione accurata e completa per comprendere veramente l’impatto delle automobili elettriche sulla società moderna. Formigli ha insistito più volte sul suo approccio pragmatico: compro l’auto che costa meno e che gestisco più comodamente (anche se chi guida un’auto elettrica da anni, come me, la trova estremamente comoda e semplice da gestire), anche se più inquinante.

Se iniziamo a discutere dei costi o della complessità di una risonanza magnetica nucleare, di una tomografia assiale computerizzata o di un intervento chirurgico, potremmo trovarci costretti a ripassare i valori fondamentali di una società moderna, rispettosa delle persone e dell’ambiente.

Costi, benefici, responsabilità

Vi sono situazioni in cui la politica o le amministrazioni locali devono agevolare la scelta più responsabile, anche se più costosa.
Ecco perché esistono gli incentivi, caro Formigli. Non se li è inventato qualcuno svegliandosi al mattino con animo eccentricamente generoso verso questa strana tecnologia, se quella a base di combustibili fossili, che esiste e funziona perfettamente, non avesse alcun impatto sul pianeta e sulla salute umana. In conclusione, è innegabile che una corretta interpretazione dei dati sia fondamentale per condurre un dibattito informato e significativo sulla transizione verso veicoli a basse emissioni. Solo attraverso una comprensione accurata dei fatti possiamo prendere decisioni informate che rispecchino veramente le nostre priorità e i nostri valori.

Sono certo che Corrado Formigli sia il primo a concordare con queste conclusioni. Quindi, perché non iniziare a utilizzare dati ed esperienze reali e scientifiche per valutare l’automobile elettrica, ed effettuare alcuni calcoli in maniera corretta? Resto fiducioso che prima o poi ciò avverrà".






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