Autostrade, i sindacati scrivono a De Micheli: "Confronto urgente". La lettera
I timori delle sigle per i 7.000 lavoratori di Aspi. Affaritaliani.it pubblica in anteprima la lettera che verrà inviata nel pomeriggio alla titolare del Mit
Non sono solo i vertici di Atlantia e della controllata Autostrade per l’Italia (Aspi) o, ancora gli azionisti internazionali dalla galassia societaria dei Benetton, ad attendere di capire il futuro delle concessioni autostradali ora gestite dal gruppo infrastrutturale, ma che potrebbero essere revocate a breve dal governo Conte.
Ci sono anche i sindacati che, all’indomani del varo del nuovo piano industriale di Aspi che fra le altre cose prevede l’assunzione di 1.000 dipendenti, temono per il destino degli oltre 7.000 lavoratori della società guidata da meno di un anno da Roberto Tomasi. Società che, per stessa ammissione del Ceo, “senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe andrà in default”.
E così, come anticipato mercoledì da Affaritaliani.it, le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno preso carta e penna per scrivere alla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, che sta completando il dossier sulla revoca, per chiedere un “confronto di merito”.
“In questi giorni - si legge nella lettera unitaria al Mit di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-Trasporti - particolare è l’incertezza che deriva dalle annunciate, importanti, decisioni che potranno essere assunte dal Governo sulla questione Autostrade per l’Italia che interessa migliaia di lavoratori sia direttamente che nelle società che gestiscono attività correlate alla concessione in gestione. Tale situazione sta determinando tensioni in diversi territori”.
"Queste motivazioni - scrivono ancora le sigle - rendono dunque improcrastinabile un confronto di merito sulle questioni poste. Lo scopo è sicuramente di evitare il protrarsi di tale clima di incertezza e tensione tra i lavoratori e, a prescindere dalle decisioni che il Governo riterrà di assumere, di chiarire tutti i presupporti e assicurare le condizioni di garanzia e tutela per le lavoratrici ed i lavoratori del settore". "Con tali premesse - concludono - siamo pertanto a richiedere un urgente incontro".
@andreadeugeni
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