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Economia
Banca Carige. Malacalza e Volpi: ok all'aumento di capitale. Svolta su Carige

Svolta per l'aumento di capitale di Banca Carige: la famiglia Malacalza, imprenditori liguri primi azionisti dell'istituto, ha messo nero su bianco il proprio impegno a partecipare all'operazione sottoscrivendo quantomeno il 17,6% corrispondente alla sua attuale partecipazione. Lo ha dichiarato a Radiocor Plus è stato Mattia Malacalza, secondogenito del patron Vittorio e amministratore delegato della Malacalza Investimenti, il veicolo societario che materialmente detiene il pacchetto in Carige.

"Stamattina sono venuto a Milano per confermare ulteriormente anche di persona e direttamente alle banche del consorzio l'impegno di Malacalza Investimenti già esplicitato domenica scorsa attraverso i legali che ci rappresentano", ha esordito in un colloquio telefonico. "I miei legali, che sono in contatto con quelli di Carige e le banche del consorzio, hanno nelle loro mani per la consegna la documentazione impegnativa da me firmata relativa alla sottoscrizione del diritto di opzione legato alla quota detenuta ad oggi da Malacalza Investimenti". Sulle prospettive di riuscita della trattativa in corso con le banche del consorzio, Malacalza ha poi concluso: "Continuiamo ad attendere fiduciosi la conferma degli impegni da parte delle banche del consorzio che ci hanno preannunciato per la serata".

L'impegno scritto della famiglia Malacalza a sottoscrivere la ricapitalizzazione si aggiunge così a quelli annunciati ieri sera dalla banca e corrispondenti all'11,75%: secondo quanto ricostruito, tale quota sarebbe essenzialmente riferibile a due azionisti, Gabriele Volpi pronto a salire dal 6,01% attuale al 9,99% e la Coop Liguria che sottoscriverebbe pro-quota l'1,5% circa. Gli addetti ai lavori danno in dirittura d'arrivo anche la conferma scritta dell'impegno da parte della famiglia Spinelli, titolare di partecipazioni tra l'1% e il 2%. Tornando a Malacalza Investimenti, la holding ha annunciato ieri di aver chiesto l'autorizzazione alla Bce per rafforzare la propria posizione fino al 28% del capitale di Carige: il via libera dell'Autorita' di Vigilanza non sarebbe ancora arrivato.

L'a.d. Fiorentino scrive ai dipendenti: "Ce la faremo" - In Borsa il titolo Carige resta sospeso in attesa che dalle trattative tra i manager della banca e il consorzio di garanzia giungano segnali univoci sull'operazione di aumento di capitale. La situazione di incertezza, esplosa ieri mattina con lo stallo nella formazione del consorzio di banche che deve garantire la riuscita dell'aumento da 560 milioni, ha portato l'amministratore delegato Paolo Fiorentino a scrivere una lettera ai dipendenti della banca per rassicurarli.

"Ce la faremo!" ha scritto. "Sono certo che saremo, tutti insieme, in grado di superare gli ostacoli che si frappongono da qui all'imminente partenza dell'aumento - scrive il manager - Vi assicuro che ce la stiamo mettendo tutta, giorno e notte, e che i segnali incoraggianti ci sono, per cui, come molti di voi mi sentono spesso dire, 'metteremo tutte le palle in buca'. Sullo stato delle trattative con i soci e con le banche, Fiorentino aggiunge: "La verita', in mezzo a tante notizie divergenti, e' che noi stiamo lavorando a testa bassa e senza sosta per arrivare a comporre questo articolato puzzle e partire con l'aumento di capitale nei prossimi giorni; prosegue, vivo, il dialogo con tutti gli interlocutori e le interazioni con le Autorita' di Vigilanza sono fluide e costruttive".

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