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Economia
Banche, Cina sempre più leader mondiale. Intesa scala la classifica

GUARDA LE INFOGRAFICHE DELL'INDAGINE ANNUALE DI MEDIOBANCA SULLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI

Le tre più grandi banche del mondo sono cinesi. A fine 2017 sul podio, c'è Industrial and Commercial Bank of China, con attivi per 3.343 miliardi, seguita da altri due colossi cinesi: China Construction Bank e Agricultural Bank of China. Il gigante americano JP Morgan scivola dalla seconda alla quarta posizione. Chiude la top five un'altra cinese, la Bank of China, a confermare, secondo lo studio annuale sulle principali banche internazionali dell'area studi di Mediobanca, il predominio orientale.

La prima banca europea, la britannica Hsbc, è al settimo posto. Poi, le francesi: Bnp Paribas e Crédit Agricole. Per vedere un'italiana bisogna andare al 22esimpo posto: UniCredit, con 854 miliardi di attivi, che avanza di due posizioni. Intesa Sanpaolo è 25esima al mondo, con 830 mld, e scala dodici posizioni, dalla 37esima posizione del 2016, dopo l'acquisizione l'anno scorso degli asset delle due banche venete, Pop Vicenza e Veneto Banca. 

Scendendo nelle pieghe dei bilanci, la ricerca rivela che nel 2017, l'npl ratio lordo medio delle principali banche italiane, cioè il rapporto tra crediti dubbi lordi e il totale dei crediti verso i clienti, è pari al 14,8%. Un valore che scende al 12% considerando le ultime cessioni di crediti deteriorati perfezionate da Mps (24,2 mld), Intesa Sp (10,8 mld) e Banco Bpm (5,1 mld). La percentuale è molto al di sopra della media europea, che è intorno al 3,6%, e della media delle banche Usa, dove i crediti deteriorati sul totale incidono per il 2,4%. I derivati pesano ancora molto sui bilanci delle banche europee e, in particolare, delle tedesche.

Dalle tabelle dello studio di Mediobanca sulle principali banche internazionali, si evince come in Germania pesino per il 23,7% del totale dell'attivo (contro il 7% italiano). Negli ultimi tre anni, però, c'è stata una drastica diminuzione dei questo strumento: in Europa, sono diminuiti del 26,6% e negli Stati Uniti del 38,5%. Anche gli asset di livello 3, quelli illiquidi, che non hanno cioè un mercato attivo (titoli o derivati complessi) sono "in forte contenimento in Europa": in Italia, l'incidenza dei Level 3 sul patrimonio netto tangibile è per Intesa Sanpaolo pari all'8,5%, per Unicredit è pari al 5,4%. In Europa la media è del 13,8%, in Germania sale al 32,5%. 

Dopo un 2016 di 'luci e ombre' per gli istituti internazionali, il 2017 registra un deciso miglioramento dei principali indicatori dei bilanci delle banche europee che restano comunque 'in ritardo' rispetto alle più efficienti e redditizie banche americane.

L'ANDAMENTO DEL BUSINESS

Nel 2017, i ricavi sono cresciuti dell'1,7% in Europa e del 3,1% negli Stati Uniti, dove il margine d'interesse è stato molto dinamico (+5,4%) mentre ha ristagnato in Europa. Un segnale positivo per gli istituti europei è la drastica caduta delle svalutazione dei crediti: le rettifiche sono calate del 34,6%, in buona parte con l'operazione Fino di Unicredit.

Per quanto riguarda il risultato netto cumulato tra 2008 e 2017, il saldo è positivo per 410,9 mld in Europa: tra le italiane, negativo per Unicredit (perdita cumulata di 17,9 mld) e positivo per Intesa Sp (11,3 mld). Una sorpresa arriva invece dalla redditività delle due maggiori banche italiane: il loro roe è tra i più alti in Europa (10,2% per Unicredit; 7,8 per Intesa Sp). Per la prima volta poi dal 2010 il saldo delle voci straordinarie in Europa è positivo (+0,6 mld) e pareggia il saldo statunitense, in positivo dal 2014. La riforma fiscale Usa del 2017 ha avuto tra le conseguenze quella di causare maggiori oneri fiscali per 21,7 miliardi di dollari alle banche americane.

Le banche americane corrono nel primo trimestre del 2018 per gli effetti positivi del rialzo dei tassi e dei nuovi sconti fiscali della riforma Trump. In media, l'utile netto degli istituti degli Stati Uniti cresce del 19,5% in tre mesi, quello degli istituti europei sale solo dell'1,3%. Stesso trend per i ricavi del primo trimestre: la performance è migliore per le banche Usa (+5% ricavi) rispetto al +0,4% delle banche europee. A sorpresa, con un balzo dei ricavi del 14,9% del primo trimestre, Intesa SanPaolo è la banca che cresce di più tra le europee e le americane. E' quanto emerge dallo studio R&S Mediobanca sulle principali banche internazionali.

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