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Economia
Banche digitali, il fintech fa il pieno di utili: l'Italia vola seconda in Ue
(Fonte immagine: Pexels) 

Banche digitali, il report dell'Area Studi di Mediobanca "challenger bank" 

Trasformazione tecnologia e Covid: continua a crescere in Europa e in Italia il settore delle banche digitali senza sportelli, che anche grazie agli effetti della pandemia incrementano raccolta e margini.

Il report dell'Area Studi di Mediobanca sul mondo fintech censisce 96 challenger bank in Europa che nel 2021 hanno realizzato una raccolta di 3,5 miliardi di euro, più che raddoppiata sul 2020 in crescita del 129,5%, accelerando ancora nei primi sei mesi del 2022 a 1,8 miliardi di euro (+82,3% sullo stesso periodo del 2021).

L'Italia è il secondo paese più rappresentato con 12 istituti, dietro a Regno Unito (37), insieme alla Francia (12) ma davanti a Germania (8) e Spagna (7). Gli operatori italiani appaiono tuttavia di dimensioni minori e presentano valori inferiori alla media per ricavi e totale attivo.

Le challenger bank italiane, rileva il report di Mediobanca, hanno brillantemente superato il primo anno pandemico con crescite a doppia cifra sia del margine di intermediazione (+42,2% sul 2019) che del risultato operativo al 100%, mentre il contenimento delle perdite su crediti (passate da -31,3 milioni del 2019 ai -10,3 milioni del 2020) ha contribuito al miglioramento del risultato netto.

Nel 2021 il risultato netto e' migliorato del +63,1%, mentre il Roe è cresciuto di quasi +4 punti, portandosi al 9,4% nel 2021. Ugualmente positive nel 2020 le performance dello stato patrimoniale, con la crescita dei crediti verso i clienti (+38,8% sul 2019) e del totale attivo aggregato (+35%) che ha parzialmente perso slancio nel 2021, pur mantenendosi a doppia cifra (+42,4% i crediti a clientela e +18,2% il totale attivo sul 2020). In aumento anche la forza lavoro: +18% nel 2020 sul 2019 e +5,7% nel 2021 sul 2020.

Nell'ultimo decennio, ricorda il report, il settore bancario europeo ha vissuto un calo strutturale dei ricavi e dei margini, dipeso dall'appiattimento dei tassi e dagli effetti delle nuove regolamentazioni, poi aggravato dalla pandemia e dall'attuale scenario geopolitico. Queste sfide hanno obbligato le banche tradizionali ad avviare una profonda ristrutturazione dei modelli distributivi.

Tra il 2010 e il 2020 si sono ridotti il personale bancario (-34,4% in Spagna, -26,4% nel Regno Unito, -14,8% in Italia e -13,9% in Germania) e ancor piu' gli sportelli (-48,3% nel Regno Unito, -48,1% in Spagna, -36,8% in Germania e -30,1% in Italia).

Spicca la contrapposizione tra il Nord Europa, dove sussiste una bassa densità di filiali in rapporto alla popolazione, e il blocco mediterraneo, con incidenze superiori alla media europea (39 sportelli ogni 100 mila adulti) per Francia (61 sportelli), Spagna (57) e Italia (47).

I Paesi del Nord Europa guidano la classifica degli adulti fruitori di servizi bancari online con punte, a fine 2021, superiori al 90% in Norvegia, Danimarca e Finlandia e dell'86% nel Regno Unito; l'Italia si posiziona nelle retrovie con il 45%, al di sotto della media europea. 

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