Banche, grana crescita dopo gli stress test. Il calvario estivo del credito

Aumenta a Piazza Affari l'attesa per il risultato degli stress test delle banche che dovrebbe arrivare venerdì 29 luglio: in Borsa Mediobanca fa +1,68% a 6,04 euro, UniCredit +0,61% a 2,3 euro, Bper +0,57% a 3,532 euro, Banco Popolare +0,41% a 2,442 euro, Intesa-Sanpaolo -0,2% a 1,952 euro, Ubi -0,51% a 2,73 euro, Bpm -0,69% a 0,4167 euro e Mps -7,5% a 0,2888 euro. Secondo le indiscrezioni, sottolinea Equita Sim, "4 banche italiane su 5 dovrebbero superare senza problemi gli stress test - ancorche' non siano previste soglie minime (rispetto al 5,5% nel 2014) o promozioni-bocciature". "Intesa Sanpaolo dovrebbe riportare un Cet1 all'11% nello scenario avverso rispetto al 13% circa iniziale. Se confermato, questo risultato comporterebbe un impatto di 200 punti base rispetto ai 340 punti base nel 2014. Banco Popolare e Ubi dovrebbero riportare un Cet1 'nella fascia elevata' della media, che secondo noi potrebbe implicare un Cet1 del 9-10%, partendo dal 12,4% e dall'11,6%. Ipotizzando - sulla base delle indiscrezioni - un Cet1 finale di 9,5%, Banco subirebbe un impatto di 290 punti base (320 pb nel 2014) e Ubi di 210 pb (360 pb nel 2014).

Da segnalare che il Banco ha gia' comunicato che un esercizio interno effettuato utilizzando parametri e metodologia simile a quella applicata dall'Eba ha confermato la resilienza del business model, il che lascerebbe pensare a un risultato simile, se non migliorativo, rispetto a quello del 2014", proseguono gli analisti. "Mps riporterebbe un Cet1 sotto il 5,5% rispetto al 12% di fine 2015. Se confermato, questo risultato comporterebbe un impatto di 700 punti base, rispetto ai 710 punti base nel 2014. Secondo gli ultimi rumors, per fare fronte a questa situazione l`ipotesi di base sarebbe un aumento di capitale da oltre 3 miliardi sul mercato garantito da alcune banche d`affari: sembra escluso l`intervento del Governo anche sottoforma di sottoscrizione dell`eventuale inoptato", conclude Equita.

Icbpi pensa che "le indicazioni preliminari anticipate dalla stampa, se confermate, sarebbero confortanti per Banco Popolare e UniCredit, su cui si concentrano i timori degli investitori". Su Mps, sottolineano gli analisti "il bassissimo livello del rapporto prezzo/Tbv (tangible book value, ndr) continua a riflettere i dubbi degli investitori sulla reale consistenza dell'attivo, sui costi della dismissione di una parte significativa degli Npl e sulle necessita' di ulteriore rafforzamento patrimoniale". Gli esperti lasciano quindi il rating sospeso per la "scarsa visibilita' su una serie di fattori cruciali per la sua performance di mercato". Per Mediobanca Securities Mps si trova "nel cuore della tempesta e il risultato degli stress test sembra essere il catalizzatore che fara' scattare la necessita' di trovare una soluzione immediata".

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