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Economia
Bankitalia, lascia il d.g. Rossi. Vittoria di Pirro per M5S e Lega

Vittoria di Pirro della maggioranza Lega-M5S su Bankitalia. Con una decisione a sorpresa, il direttore generale di Via Nazionale, Salvatore Rossi, ha annunciato di non essere disponibile per un secondo mandato. Apparentemente sembra un successo del governo che, con i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, aveva chiesto a gran voce nelle scorse settimane la discontinuità in Bankitalia. In realtà, come spiegano fonti della stessa maggioranza giallo-blu, il Governatore Ignazio Visco si è convinto a dare un segno di cambiamento ai vertici dell'istituto centrale, ufficialmente per venire incontro alle richieste di 5 Stelle e Lega, anche se si tratta di una svolta "più formale che sostanziale", come spiegano proprio le fonti di maggioranza. Visco, infatti, avrebbe già pronto il sostituto di Rossi come direttore generale di Bankitalia - Fabio Panetta o Daniele Franco - ed ecco perché nei due partiti di governo si parla di un cambiamento "solo di facciata". Rossi avrebbe capito come stavano le cose e da qui la decisione del passo indietro.

In una lettera inviata ai propri colleghi Rossi ha spiegato di volersi chiamare fuori dalla corsa per una riconferma sia da dg sia da presidente dell'Ivass e per questo lascerà gli incarichi. Il suo mandato era in scadenza il 9 maggio. Un addio, spiega Rossi, "dopo quasi 43 anni di un percorso professionale tutto avvenuto all'interno della Banca e poi anche dell'Ivass. - Si legge nella missiva - per assicurare la funzionalità dei due istituti uscirò formalmente solo dopo che sia stato completato l'iter della mia sostituzione e comunque entro il 9 maggio, scadenza naturale del mio mandato". "Sono stati anni per me molto belli e pieni, nonostante le difficoltà e le turbolenze attraversate. - ha aggiunto Rossi - mi sono adoperato per far sì che la banca d'italia mantenesse la sua natura di istituzione al servizio dell'interesse pubblico, ma che cambiasse quando e dove necessariò e 'che l'ivass compiesse la transizione rispetto all'assetto precedente e si rilanciasse all'esterno".

Alla fine di gennaio i due vice premier Di Maio e Salvini avevano auspicato un ricambio per i ruoli apicali di Bankitalia. Tra i nomi finiti nel mirino del governo c'era quello di Luigi Federico Signorini, vice direttore generale, in scadenza proprio in quei giorni. La svolta di oggi con le dimissioni di Rossi rimescola le carte, anche se il timore della maggioranza è che il cambiamento sia solo di facciata.

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