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Economia
Bce, riviste al rialzo le stime Pil 2017: da immigrati contributo alla ripresa

Bce: rivede a rialzo stime Pil 2017 a +2,2%; in 2018 +1,8%

 

La Bce rivede al rialzo le stime per la crescita 2017 nell'area euro. Lo si legge nel bollettino mensile. "Le proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate dagli esperti della Bce nel settembre 2017 prevedono una crescita del Pil in termini reali del 2,2% per cento nel 2017, dell'1,8% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019. Rispetto all'esercizio condotto a giugno 2017 dagli esperti dell'Eurosistema, le prospettive di crescita del Pil sono state riviste al rialzo per il 2017 e restano in seguito pressoche' invariate". I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro, sottolineano gli esperti, "rimangono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, l'attuale dinamica positiva del ciclo accresce la probabilita' di una ripresa economica piu' vigorosa rispetto alle attese; dall'altro, permangono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere internazionale e all'evoluzione dei mercati valutari".

 

Migranti: Bce, in Italia effetto positivo su forza lavoro

 

La ripresa dell'immigrazione ha avuto un "effetto considerevole" sulla forza lavoro in particolare Italia e Germania. Lo evidenzia la Bce nel bollettino mensile. "Nell'area dell'euro nel suo complesso, - si legge - durante la ripresa l'immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in eta' lavorativa, riflettendo soprattutto l'afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell'Unione europea. A sua volta, cio' ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia, ma anche in altre economie minori dell'area". 

 

Bce: aumento forza lavoro trainato da partecipazione donne

 

L'aumento della forza lavoro e' trainato dalla "crescente partecipazione" delle donne: lo sottolinea la Bce nel bollettino mensile. "Proseguendo un trend di lungo periodo, - si legge - l'aumento della forza lavoro durante la ripresa economica e' stato trainato dalla partecipazione femminile. Se l'aumento della percentuale di persone appartenenti a fasce d'eta' piu' elevate caratterizza entrambi i generi, per le donne la crescita del tasso di partecipazione nel corso della ripresa e' stata piu' sostenuta, mentre il calo della forza lavoro in piena eta' lavorativa (tra i 25 ed i 54 anni di eta') e' stato piu' contenuto. L'aumento del tasso di partecipazione femminile e il modo in cui tale partecipazione differisce da quella maschile sono riconducibili in larga parte alle divergenze esistenti fra il livello di istruzione degli uomini e quello delle donne".

 

Sullo sfondo di un aumento dell'offerta di lavoro, prosegue la Bce, "la flessione significativa della disoccupazione dell'area e' particolarmente incoraggiante. L'aumento dell'offerta di lavoro, proseguito per tutto il periodo della crisi e durante la ripresa, si deve soprattutto ai crescenti tassi di partecipazione al mercato del lavoro di addetti piu' anziani e delle donne". Tuttavia, "misure piu' ampie della disoccupazione mostrano ancora un considerevole margine di capacita' inutilizzata nei mercati del lavoro dell'area dell'euro. Un'indagine tra le grandi imprese dell'area indica che ulteriori riforme strutturali dei mercati del lavoro ne migliorerebbero il funzionamento e rafforzerebbero le prospettive di crescita in generale". 

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