Bitcoin, anche la Russia li vieta. E la bolla spaventa Wall Street
Ecco perché le Borse crollerebbero
A loro ha già pensato eToro, società di brokeraggio israeliana fondata nel 2006 a Tel Aviv dai fratelli Yoni e Ronen Assia insieme a David Ring che gestisce l’omonima piattaforma di social trading e ch ha lanciato già dal gennaio 2014 la possibilità di fare trading sui bitcoin, estendendo poi la possibilità di operare direttamente su cinque criptovalute (oltre ai bitcoin anche gli ethereum, ethereum classic, litecoin e ripple) qualche settimana fa.
Con un deposito minimo tra i 50 e i 1.000 euro e lotti minimi a partire da 1 centesimo di euro, eToro propone un sistema di “social trading” utilizzato da oltre 5 milioni di utenti molto flessibile e la possibilità di pagamento attraverso un ampio ventaglio di soluzioni operative in tutto il mondo (carte di credito/debito, bonifici bancari, Paypal, Yandex, Wirecard, China Union Pay, Skrill Limited UK e WebMoney). Gli spread su eToro appaiono inoltre competitivi a quelli offerti da altri famosi broker, oscillando per la maggior parte tra 3 e 4 pip. Chissà se oltre alla fase di continua crescita anche l’eventuale scoppio della bolla speculativa consentirà a qualche trader particolarmente capace (o fortunato) di portare a casa guadagni consistenti?