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Economia
Bitcoin, i mal di pancia di WS. Disintermediazione che cancella le banche

Un fuoco incrociato che desta un po' di sospetto. Prima il capo di JP Morgan, il potente Jamie Dimon, poi Mohamed El-Erian l’ex Ceo di Pimco, il blasonato fondo d'investimento - il primo nel reddito fisso - hanno avvertito ieri gli investitori dai pericoli della bolla delle criptovalute che rischia di esplodere e di fare più danni di quella seicentesca dei tulipani olandesi. La madre di tutte le bolle, per intendersi.

Come reazione sui mercati, il prezzo dei Bitcoin, a seguito dell'uno due del tempio della finanza mondiale mentre la Cina ha vietato le Ico (initial coin offering), è crollato del 10%. Perché la grande finanza che conta teme il diffondersi delle criptovalute?

Per dirla con una sola parola, Wall Street e dintorni teme la disintermediazione finanziaria. Cosa potrebbe fare una banca di fronte a conti che non servono più quando i pagamenti potrebbero venir effettuati sui wallet Paypal, per esempio, accreditando i Bitcoin? La reason-why industriale verrebbe meno. Meglio distruggere il nemico.

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