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Economia

Che fine ha fatto il Bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo? Molti forse se lo staranno chiedendo a distanza di circa un anno e mezzo dal raggiungimento dei quasi 20.000 dollari di valore, e il susseguente crollo di oltre l'80% del valore dai massimi. Ebbene il bitcoin dopo un periodo di relativa tranquillità, pare improvvisamente aver rialzato la testa, con un guadagno del 40% in un solo mese, ritornando sopra i 6.000 dollari. E pare che non abbia nessuna intenzione di fermare la sua corsa.

Secondo  alcuni esperti del settore nel 2021 il Bitcoin potrebbe toccare  addirittura la astronomica cifra di 100.000 dollari. Secondo Warren Buffett, uno dei più ascoltati e ricchi investitori al mondo, invece investire in Bitcoin e come giocare al casinò e non avrebbe alcun senso, puntando su qualcosa che non ha alcun valore reale. Ed in effetti per ora tranne qualche isolato caso o alcuni paesi come il Giappone, dove l utilizzo del Bitcoin è piuttosto diffuso, gli utilizzi delle criptovalute sono molto limitati. Ma evidentemente qualcuno scommette già fin d'ora che esso possa diventare presto un valido sostituto alle monete tradizionali.

Anche perché la tecnologia che sta dietro la criptovalute, la blockchain si sta confermando come una delle principali innovazioni dal tempo della creazione di internet stesso. Sicuramente la previsione (o forse per qualcuno la speranza si potrebbe dire) che Bitcoin fosse destinata a scomparire, sembra, a dieci anni di distanza dalla sua creazione, piuttosto improbabile, considerando che anche grandi aziende, come Facebook, PayPal, Twitter, Jp Morgan, solo per citarne alcune, hanno recentemente dichiarato di voler creare una propria criptovaluta digitale.

Ma certo è che i dubbi che aleggiano intorno ad un mercato di cui ancora si sa poco o niente, restano tutti sul banco. Due fatti accaduti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, hanno poi sicuramente contribuito a creare confusione e nervosismo in un mercato ancora troppo acerbo e molto speculativo come quello delle  criptovalute in generale. Prima infatti, Bitfinex uno dei principali exchange al mondo (piattaforme dove si tradano le principali criptovalute) è stata accusata dalla corte federale di New York di avere un ammanco di fondi in dollari, necessari per garantire le transazione di una cosiddetta stablecoin (monete virtuali che hanno appunto come collaterale una valuta Fiat o ad un bene rifugio come l'oro) legata al dollaro. Si parla di una cifra tutt'altro che trascurabile, trattandosi di oltre 700 milioni di dollari.

Considerando che questa stablecoin dovrebbe rappresentare valute appunto stabili e utili per chi vuole “parcheggiare” i propri investimenti in qualche cosa di più sicuro, ci sarebbe davvero poco da stare allegri. Come se non bastasse il 7 maggio scorso un 'altro grande exchange, Binance, ha dovuto ammettere di aver subito un furto da tre hacker di circa 7.000 Bitcoin dai conti dei propri utenti, per un controvalore di oltre 42 milioni di dollari. Tutto queste notizie, oltre al possibile bando che l'India vorrebbe mettere su tutte le criptovalute, non hanno avuto nessun effetto, se non quello di consolidare i rialzi della cripto creata dal misterioso Satoshi Nagamoto.

Ecco allora che molti cominciano a pensare che dietro a questi rialzi ci sia qualcosa di più concreto che la pura e semplice speculazione,come quella che portò, alla fine del 2017, in pochi mesi Bitcoin ad un + 700%, toccando un picco a 19.798 dollari. Le interpretazioni per spiegare questo nuovo rialzo si sprecano, da quelle puramente tecniche a quelle invece che provano a spiegare come le criptovalute e la blockchain siano destinate a diventare un fenomeno irrinunciabile in un prossimo futuro.

“Non c’è alcun motivo per non pensare che entro il 2020 Bitcoin non cali almeno di 1 milione di dollari.” Ha detto qualche giorno l'eccentrico miliardario John Mc Afee, creatore della omonima famosa azienda antivirus, da tempo grande estimatore delle cripto, nonché strapagato influencer (da ogni suo tweet a suo dire incasserebbe circa 105.000 dollari).

Sicuramente questa appare come una boutade ma quello che è certo è che sul possibile futuro rialzo della quotazioni del Bitcoin scommettono anche molte importanti banche di investimenti. Secondo quelle che sono le previsioni degli analisti il prossimo ostacolo dovrebbe essere rappresentato dai 7.000 dollari, oltre il quale si aprirebbero, a detta degli stessi, scenari assolutamente imprevedibili. Un po' quelli che attualmente circondano i possibili utilizzi futuri delle stesse criptovalute.

vcaccioppoli@gmail.com

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