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Economia
Bollette dell'Energia Elettrica. Il TAR Lombardia indaga. Era ora


Il TAR  della Lombardia e di conseguenza "obbligata" l'Autorità per l' Energia, ha avviato un' indagine e gli operatori nel mirino sarebbero una cinquantina, ma l' "analisi dei guadagni mostra una certa concentrazione su poche aziende, anche se qualche vantaggio marginale lo hanno portato a casa pressochè tutte quelle operanti nel dispacciamento" dice una fonte esperta del settore.

In primis, c' è Enel con un margine salito tra gennaio e giugno di oltre 468 milioni di euro; c' è poi EPH (+160 mln) e Sorgenia (+117) con in coda Edison (+64 mln), Tirreno Power (+56 mln), Set (+34mln) e Gdf Suez Energia Italia  per un totale di ben 928 milioni.

Ebbene, i margini Enel sono triplicati,, quelli di Sorgenia quadruplicati quelli di Set aumentati di ben venti volte confrontando il periodo gennaio giugno 2016 con lo stesso periodo 2015.

Ma in effetti cosa è successo e come è stato possibile un aumento tale da allertare le Istituzioni ed attivare (ndr finalmente!) indagini?

Cose sempre molto italiane del resto, che non fanno sorprendere più di tanto...........

Il sospetto e si ribadisce per onestà intellettuale al momento "sospetto", è che gli operatori si siano accordati per aumentare i costi del dispacciamento e di conseguenza le tariffe elettriche

Sta di fatto che tali  sette società hanno tratto più vantaggi dalle "anomalie" registrate sul dispacciamento, il servizio gestito da Terna per mantenere in equilibrio domanda e offerta ed evitare interruzioni di corrente, infatti tra gennaio e giugno, hanno registrato quasi un miliardo di guadagno in più rispetto alle condizioni ordinarie .

Somme che sarebbero finite in bolletta se il TAR della Lombardia non si fosse opposto, sospendendo in via cautelare gli aumenti.

Quanto occorso tuttavia sollecita doverosamente una profonda riflessione. Facciamo dunque un passo indietro.

L'Italia nel dopoguerra, e con essa altri Stati in Europa, vide il passaggio da gestioni private  - vere satrapie locali quelle dei produttori - dell'energia elettrica e di altri servizi di diretta sussistenza anche logistica per la popolazione, appunto a quello della gestione pubblica, l'unico certamente idoneo nella gestione di bisogni essenziali, non differibili.

Si parla dei tempi oltretutto di epiche battaglie innanzi la Corte Costituzionale, protagonisti la Società Edison Volta con le sortite del compianto Prof. Avv. Gian Galeazzo Stendardi che portarono all'assetto che tutti oggi abbiamo avuto modo, quantomeno di praticare in oltre un cinquantennio.

La materia era delicata trattandosi l'energia di qualcosa a volte impalpabile, difficilmente quantificabile in produzione e consumi, tuttavia certo diritto quotidiano della collettività, comunque con una serie di problematiche tali da aver partorito materia propria - come nei corsi universitari - ossia il Diritto ed Economia delle Fonti d'Energia.

Diritto che, evidentemente, tra i vari risvolti prevede - così come ha previsto - quello nella considerazione di una molteplicità di parametrazioni di calmierare i prezzi nel proprio uso, per questa "entità", l'energia elettrica che nella molteplicità dei suoi impieghi, incide "vitalmente" sulla collettività senza valutazione di classe, censo o quant'altro.

Diritto di tutti, indistinto ed indiscriminato.

Purtroppo, per una prassi, divenuta oggi quasi "fenomeno di costume", come già per i "petrolieri", i quali pur nel caso di ribasso del petrolio mantengono fissi i prezzi, così oggi nel caso dei produttori di energia si è creato nei fatti un vero e proprio "cartello" con aumenti indiscriminati ed incontrollati (altro pozzo ove attingere) tanto per soddisfare le brame e gli appetiti mai sopiti di una classe parassitaria di imprenditori, tanto da indurre l'Autority del caso ad attivarsi visto il TAR, a parere di chi scrive comunque con più di un anno di ritardo.

Lacrime di coccodrillo all'italiana, dunque.

Viva l' Italia!

 

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bollette energia tar





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