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Economia
Bonomi si scalda per il dopo-Boccia. Assolombarda contro le liti 5S-Lega

"Ora basta". Nel giorno in cui per il Centro Studi della Confindustria difficilmente il Pil italiano supererà un misero +0,1% di crescita nel 2019 (a causa della dinamica debole della produzione industriale), con questo titolo Il Foglio pubblica un lungo intervento di Carlo Bonomi, che occupa più pagine del quotidiano: "Il manifesto del presidente di Assolombarda, con appello alla classe dirigente sonnambula".

Già indicato da alcuni osservatori, sia pur con ampio anticipo, tra i possibili candidati alla prossima presidenza di Confindustria - e di certo alla guida di una associazione territoriale che ha forte peso specifico nelle dinamiche interne a via dell'Astronomia e che nel gioco delle alleanze potrà ritagliarsi un ruolo da kingmaker - Bonomi, candidato dell'ex presidente Rocca alla presidenza della potente associazione di Via Pantano, parte dall'allarme per "un anno perduto per la crescita italiana", dispiega un'ampia analisi a tutto campo, e va a concludere sulla forza del sistema imprenditoriale per l'economia e sul ruolo che gli industriali possono rivestire nel confronto con il Governo, toccando le corde più sensibili per la base degli associati: "E' li' il cuore dell'Italia che va avanti. Non saranno le minacce della politica a impedirci di dar voce a questa Italia, che merita di meglio".

Per gli industriali oggi "serve uno sforzo straordinario per mettere in sicurezza alcuni pilastri di fondo della ripresa italiana". "Ma non siamo stati ascoltati", dice il leader di Assolombarda, come "sull'inopportunità di dichiarazioni continue di esponenti della maggioranza che hanno fatto alzare lo spread", e come anche "sull'autolesionismo del braccio di ferro con l'Europa" sui conti pubblici", e neanche "sulle opere pubbliche, ne' su Industria 4.0". Per le imprese il Governo ha fatto "un enorme esercizio di miopia", ha anteposto "come proprio interesse elettorale a breve, quota 100 e reddito di cittadinanza".

Compito degli imprenditori "è batterci perchè si tenga ferma la barra sulla rotta dello sviluppo". Bene "la scelta di realismo che ha condotto il presidente Conte e il ministro dell'Economia Tria a evitare che la nota di aggiornamento del bilancio 2019 si trasformasse in una nuova sfida all'Europa ed ai mercati". No ad una "convulsa serie di convocazioni plurime di associazioni datoriali e sindacati per partecipare a parate di partito. C'e' un presidente del Consiglio: ci faccia sapere lui quando, dove e con chi incontrarci per parlare di quello che il Governo vuole fare con la manovra"; perche' "un Governo unitario o c'e' o non c'e': non e' possibile comportarsi come se ce ne fossero tre in uno".

E tra i temi di attualita': sindacati e imprese devono "ingaggiare subito una battaglia contro l'idea pericolosa di un salario minimo per legge superiore dell'80% del salario mediano italiano rilevato dall'Istat". 

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