Economia
Borsa: Europa aspetta al varco Bce, a Milano affonda Recordati

L'attesa per i nuovi stimoli della Bce non riesce a dare slancio alle Borse europee che chiudono contrastate la prima seduta della settimana, con Milano e Francoforte poco sopra la parita' e le altre big in rosso. Il Ftse Mib strappa lo stesso un mini-guadagno (+0,19%) grazie alle banche nel giorno della prima fiducia del nuovo governo Conte bis alla Camera (il voto e' previsto in serata) con lo spread "vigile" in area 154 punti. Gli investitori continuano a interrogarsi sulle mosse del consiglio direttivo della Banca centrale che si terra' giovedi'. Le aspettative sono di una nuova immissione di liquidita' per rilanciare la crescita dell'Eurozona e inflazione (cercando, al contempo, di proteggere le banche dai tassi troppo bassi). Ma a pesare sui mercati sono le inquietudini della Brexit, che trascinano giu' la Borsa di Londra (-0,64%), mentre da Wall Street rimbalza la notizia che il fondo Elliott ha investito 3,2 miliardi nel colosso At&t, con le ricadute sul settore europeo delle tlc ancora tutte da valutare.
A Piazza Affari il tonfo piu' rumoroso e' quello registrato da Recordati (-4,3%) su cui pesa la scure di Goldman Sachs che ha tagliato il giudizio da 'buy' a 'hold' alla luce della corsa del titolo negli ultimi due mesi. Realizzati su Atlantia (-2%) alla luce delle parole del premier Conte che ha ribadito come la revisione, e non piu' la revoca, delle concessioni autostradali verra' realizzata 'senza nessuno sconto per gli interessi privati'. La seduta e' stata tonica per le banche, in testa Ubi (+3,2%) e Bper(+3,4%), che beneficiano del ritrovato clima distensivo sul fronte politico.
Sul podio del listino principale Pirelli (+4,2%) grazie alle schiarite sul fronte dazi che spingono il settore auto in tutta l'Europa, e la Juventus (+2%) penalizzata dagli investitori nelle ultime sedute. Non si scalda la Ferrari (-1,4%) nonostante il lancio di due nuovi modelli e la vittoria del Gp di Monza. Sul fronte dei cambi, resta stabile l'euro che viene scambiato in leggero rialzo a 1,105 contro il dollaro (1,104 venerdi' in chiusura) e vale 118,45 yen (117,98). Si rafforza la sterlina che scambia a 1,235 contro la divisa americana. Il petrolio, infine, rialza la testa: il Wti, contratto con scadenza a ottobre, guadagna il 2,1% portandosi a 57,7 dollari al barile. In scia il Brent di novembre a 62,4 dollari (+1,5%).
Tra gli istituti di credito, Intesa Sanpaolo ha guadagnato l'1,6% in scia con l'ok della Bce a calcolare i coefficienti patrimoniali consolidati del gruppo applicando il cosiddetto 'Danish Compromise' (che in pratica migliora i requisiti patrimoniali). Gli acquisti hanno premiato soprattutto UniCredit (+2,8%) e Banco Bpm (+2,5%). Dopo le parole del ministro dell'economia francese Bruno Le Maire, che sabato da Cernobbio ha affermato come al momento la priorita' di Renault rimanga l'alleanza con Nissan, il titolo di Fca ha guadagnato lo 0,92%, mentre nella galassia Agnelli e' rimasto piu' indietro quello di Exor (+0,37%). Dall'altra parte del listino principale, hanno perso terreno nel corso della seduta Amplifon (-3,9%) e Campari (-2,1%). In frenata anche il settore delle multiutility con Hera (-2,9%) e Italgas (-2,1%). Sopra la parita' Leonardo (+0,88%) con l'ad Alessandro Profumo che sempre da Cernobbio nel week end ha spiegato come i motivi che a fine 2017 portarono il gruppo al profit warning oggi 'sono completamente riassorbiti'.
La piazza migliore del Vecchio Continente a fine seduta risulta Francoforte (+0,28%), seguita da Madrid (+0,23%). In territorio negativo Parigi (-0,27%) e, soprattutto, Londra, la peggiore, che cede lo 0,64% mentre gli investitori si chiedono come si concludera' la saga della Brexit (proprio oggi la regina Elisabetta ha formalmente approvato la legge 'Benn Bill' che impone al governo di chiedere a Bruxelles una proroga di tre mesi per l'uscita dalla Ue). Rispetto ai singoli settori, in cima agli acquisti degli operatori ci sono le banche, con il sottoindice Euro Stoxx 600 che guadagna il 2,3% e il settore auto (+2%) e assicurazioni. Vendite generalizzate, invece, sul ramo farmaceutico, alimentare e utility.
Il caso del giorno a Parigi e' stato quello di Air France-Klm che ha chiuso in netto ribasso (-9,7%) dopo i dati sui passeggeri del mese di agosto e in vista di una possibile offerta su Aigle Azur (gli analisti hanno considerato deludenti soprattutto le prenotazioni last minute). Sul Cac40 vendite su Pernod Ricard (-3,4%) e Essilux (-2%), mentre a Londra i titoli piu' in difficolta' - come gia' Recordati in Italia - sono il colosso Hikma Pharmaceuticals (-3,8%) e la societa' farmaceutica AstraZeneca (-3,4%). A Francoforte bene ProSiebenSat (+4,7%) e sull'Ibex35 in luce i bancari con in testa l'istituto Banco Sabadell (+4,3%).