Borsa, il lusso non è più di moda. Ko di Tod's, Prada, Cucinelli e Moncler
Morgan Stanley avverte, lusso troppo caro. Gli investitori corrono a vendere per la seconda seduta consecutiva. Sullo sfondo il rallentamento della Cina e...
Ma che la marea di vendite non fosse ancora finita lo si è capito subito stamane, quando a il titolo Prada a Hong Kong ha perso il 10,2% dopo aver chiuso ieri a +1,3% prima della diffusione del “consiglio” di Morgan Stanley. Quanto agli altri “big” tricolori e non, Brunello Cucinelli è arrivato a perdere oltre il 2,5% in giornata prima di recuperare in parte sul finale, Moncler ha proseguito il calo fino a un -3,75% per poi limitare i danni a poco più dell’1%, Tod’s è arretrata del 3% circa, Salvatore Ferragamo ha perso poco di meno, mentre Luxottica ha limitato i danni a meno del 2%.
Persino Ferrari, che ormai più che un titolo industriale è considerata universalmente un nome del lusso, ha lasciato sul terreno il 2,5% circa, mentre a Londra Aston Martin Lagonda, in cui il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi conserva una cospicua partecipazione, ha ceduto un 4% con un prezzo arrivato a toccare un minimo intraday di 14,75 sterline (contro le 19 sterline del debutto della scorsa settimana).
Nonostante rispetto a una settimana fa le quotazioni siano ormai calate tra l’8% e il 10% (o più) per tutti i titoli del comparto, non è detto che sia finita qui: alcuni come Moncler, Brunello Cucinelli e Ferrari (piuttosto che Luxottica Group) conservano infatti una performance a 12 mesi ancora ampiamente positiva, cosa che potrebbe indurre qualche investitore a proseguire nelle vendite per portare a casa gli ultimi profitti. Poi, forse, arriverà la nota di un altro broker che noterà che a questo punto, smaltite le vendite, le valutazioni sono tornate appetibili e si potrà tornare a comprare ma questo è un’altra storia, ancora da scrivere.
Luca Spoldi
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