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Economia
Borsa, in 12 mesi 91 miliardi in fumo. I rialzi maggiori? Eurotech e Juve

Piazza Affari si avvia a chiudere il 2018 in ribasso. Secondo i dati pubblicati da Borsa Italiana nella consueta review di fine anno, al 21 dicembre 2018 l'indice Ftse Mib registrava un calo del -15,8%, con il massimo annuale a 24.544 punti segnato il 7 maggio 2018 e il minimo annuale a 18.397 punti registrato il 21 dicembre 2018.

La capitalizzazione complessiva delle società quotate si attesta a 543 miliardi di euro, pari al 33,5% del Pil. A fine dicembre 2017, secondo le tabelle della Borsa di Milano, la capitalizzazione delle società quotate era pari a circa 634 miliardi di euro. Il saldo, in un anno, quindi è negativo per 91 miliardi di euro. L'indice Ftse Italia All Share registra un calo del -16,5% e il Ftse Aim Italia ha chiuso anno a quota 8.248 facendo registrare una variazione del -12,9% rispetto a fine anno 2017. 

La tecnologia Made in Italy guida la riscossa delle società che nonostante l'andamento della Borsa di Milano, in ribasso del 16% da inizio anno, 'ce l'hanno fatta'. Il titolo migliore del 2018 è Eurotech, un gruppo friulana dell'hi-tech che produce computer in miniatura e dispositivi intelligenti per connettere cose e persone: il suo rialzo, senza rivali, è del 143% negli ultimi dodici mesi. In un anno nero per Piazza Affari, la small cap ha doppiato gli altri due titoli più spumeggianti, Juventus e Fiera Milano.

Con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, la società di calcio è entrata, anche in Borsa, nell'Olimpo delle più grandi sbarcando sul Ftse Mib e mettendo a segno una crescita del 40%. Buon risultato a fine anno anche per Fiera Milano, cresciuta del 74%.

E' stato un anno da dimenticare, invece, per le banche italiane e i titoli del risparmio gestito. Carige, la peggiore, ha perso l'85% del suo valore, Monte dei Paschi il 61%. Non è andata bene neanche alle due grandi del paniere principale, Intesa SanPaolo e Unicredit, che hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 32% e il 40%. Creval, che a inizio anno ha portato a termine un aumento di capitale da 700 milioni, ha ridotto il suo valore del 63%. Del Ftse Mib, la maglia nera del 2018 è Azimut (-40%), che con Banca Generali (-34%), Anima (-45%) e Banca Mediolanum (-31%) fa parte dell'industria quotata del risparmio.

Brusca correzione per Astaldi (-76%), su cui ha pesato la richiesta di concordato preventivo avanzata due mesi fa, e Atlantia (-32%), la cassaforte di Autostrade per l'Italia penalizzata dalle conseguenze del crollo ad agosto del Ponte Morandi a Genova.

Tra le società che hanno sovraperformato il Ftse Mib spiccano i campioni del Made in Italy Campari (+14%) e Moncler (+9,2%), insieme a Poste Italiane (+7,9%). Annata positiva per Technogym (+12%), da dimenticare per Stefanel (-61%), Ovs (-81%) e Tiscali (-61%). Il 2018 è l'anno in cui Tim è tornata vicino ai suoi minimi storici, registrati nel 2013: il saldo da inizio anno è negativo del 34% e un'azione vale 0,48 euro. 

Tornando ai dati generali, gli scambi di azioni, sostanzialmente stabili, hanno raggiunto una media giornaliera di 2,5 miliardi di euro con 282.761 contratti (+2,3% rispetto al 2017) sulla Borsa di Milano. Complessivamente, secondo la review dei mercati 2018, sono stati scambiati oltre 70 milioni di contratti e un controvalore di oltre 622 miliardi.

Il massimo giornaliero per contratti è stato raggiunto il 29 maggio 2018 con 642.457 contratti scambiati (secondo record da sempre) e per controvalore il 31 maggio 2018 con 5,9 miliardi. Intesa Sanpaolo è stata l'azione più scambiata per controvalore, con un totale di 71 miliardi, e la più scambiata in termini di contratti con più di 4 milioni di contratti.

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