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Economia
Borsa Italiana, Italian Equity Week: oggi il convegno dedicato al MIV

Borsa Italiana: all'interno dell'Italian Equity Week, il primo convegno dedicato al Mercato per i Veicoli che Investono in Economia Reale (MIV)

Il convegno ha l’obiettivo di presentare il MIV, quale nuovo strumento di finanza alternativa e vede gli interventi di Banca d’Italia e Consob e il supporto istituzionale di Confindustria. Viene inoltre dato spazio alla testimonianza dei primi operatori di mercato, delle principali categorie di Asset Owner e di alcuni veicoli pronti a investire in economia reale.

Ad aprire e concludere i panel di approfondimento: Andrea Sironi, Presidente di Borsa Italiana e Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana.

Consapevole del necessario contributo dei Fondi di Investimento Alternativi (FIA) al finanziamento della crescita del Paese, Borsa Italiana ha avviato un progetto di sviluppo del MIV, il Mercato regolamentato dedicato ai Veicoli di Investimento di tipo chiuso o a capitale permanente.

Il MIV si compone di due diversi segmenti di mercato in cui è possibile negoziare strumenti destinati agli investitori retail o agli investitori professionali. Nello specifico, possono essere ammesse alla quotazione sul MIV le quote o azioni di Fondi di Investimento Alternativi (FIA) chiusi, inclusi gli ELTIF, gli EuVECA e gli EuSEF. Possono inoltre essere ammessi alla negoziazione le società, diverse dai FIA, con una strategia di investimento non ancora completata.

Ad oggi sono 17 i veicoli di investimento quotati sul MIV, con una capitalizzazione aggregata di 1,4 Miliardi di Euro a luglio 2019.

L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare un mercato che consenta di raccogliere in modo efficiente risorse finanziare sia in fase di costituzione del veicolo tramite IPO, sia in fase successiva tramite aumenti di capitale ricorrenti e di ottimizzare i tempi tecnici di eventuali disinvestimenti anticipati, senza impattare la valorizzazione delle quote per gli investitori di lungo termine.

Il primo passo è stato quello di mettere a disposizione per gli strumenti in negoziazione sul segmento professionale del MIV una modalità di negoziazione ancorata al NAV, a valere dallo scorso 3 giugno.
I passi successivi vedranno lo sviluppo di una pipeline di veicoli di investimento interessati alla quotazione, che potranno destinare le risorse raccolte ad una pluralità di strategie di investimento, perlopiù orientate al finanziamento delle principali asset class dell’economia reale del Paese.

Il progetto di Borsa Italiana fa eco al trend internazionale di crescita del numero di questa tipologia di strumenti quotati. A fine luglio 2019 sono infatti oltre 450 i Fondi Chiusi quotati sui mercati inglesi, con una capitalizzazione aggregata di circa 220 miliardi di Dollari. Sono oltre 80 le diverse strategie di investimento, da start up e PMI ad asset rinnovabili, infrastrutturali o di altra varia natura, con investimenti sia in forma di debito che di equity, sia per iniziative domestiche che internazionali. Da inizio anno sono stati raccolti circa 5 miliardi di Dollari con orizzonti d’investimento di medio lungo termine.

Piazza Affari, il primo convegno dedicato al Mercato per i Veicoli che Investono in Economia Reale (MIV): Affari Italiani ha raccolto il commento di Borsa Italiana con le interviste a Andrea Sironi e a Patrizia Celia 

Andrea Sironi, Presidente di Borsa Italiana, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Borsa Italiana è attiva su molti fronti; oggi, in particolare, concentra il massimo delle sue forze sui fondi di investimento alternativi (MIV): l’Italia, infatti, ha un’eccessiva dipendenza dal credito bancario in un momento di difficoltà per il settore in questione. I fondi chiusi, in ciò, sono lo strumento ideale per raccogliere capitali pazienti a vantaggio delle imprese di piccole e medie dimensioni".

VIDEO - Sironi, Borsa Italiana: " Finanza alternativa necessaria a crescita imprese"

Patrizia Celia, Head of Large Caps, Investment Vehicles, & Market Intelligence di Borsa Italiana, ha detto ad Affaritaliani.it: “Stiamo lavorando al rilancio del mercato MIV, il mercato dedicato alla quotazione di fondi chiusi, ritenendo che questi ultimi siano lo strumento che meglio è in grado di veicolare il risparmio degli italiani verso gli asset class dell’economia reale. Se vogliamo sostenere la crescita del nostro Paese attraverso quella delle nostre principali asset class, cioè le Pmi, dobbiamo necessariamente mettere a disposizione un mercato efficiente in termini di fondi chiusi”.

“Dal 3 giugno”, ha proseguito Celia, “è in vigore in Borsa Italiana – unica Borsa al mondo, per ora – una nuova modalità di negoziazione ancorata al NAV che mette al centro della formazione dei prezzi il valore di portafoglio degli asset definito dal promotore, quindi dal veicolo quotato. Attorno a questo valore di riferimento costruiamo bande di oscillazione consentite per la formazione di prezzi che possono arrivare a riconoscere sconti sul NAV e che rappresentano il prezzo di esecuzione del contratto, non il prezzo per la negoziazione degli strumenti. In questo modo interrompiamo la collinearità dei prezzi tra una seduta di negoziazione e l’altra”.

Quanto ai prossimi passi, Celia ha concluso: “Nell’immediato ci aspettiamo di vedere arrivare in quotazione almeno un paio di veicoli entro l’anno, considerato che il mercato ha recepito molto bene questa modalità di negoziazione con una ventina di promotori e fondi potenziali interessati ad arrivare in quotazione. Ora serve il lavoro delle banche e deglli studi legali che insieme a noi possano chiudere le operazioni”.

VIDEO - Celia, Borsa Italiana: "A buon punto il progetto di rilancio del MIV"

Le esigenze di finanziamento dell'Economia Reale italiana: il punto di vista di Banca d'Italia e di Confindustria

Giovanni Guazzarotti, responsabile del Servizio di stabilità finanziaria della Banca d’Italia, ha detto ad Affaritaliani.it: "Il credito bancario ha introdotto un gap nell’economia italiana; per questo, la finanza non bancaria cresce a favore delle imprese di piccole e medie dimensioni. I fondi chiusi, a tal proposito, offrono servizi d’investimento che gli investitori non bancari non hanno: sono competenze legate alla selezione degli investimenti, alla gestione del portafoglio e alla diversificazione. I costi di questi servizi, però, sono elevati: è bene che nascano degli intermediari in grado di offrirli. Purtroppo, però, vi sono degli ostacoli allo sviluppo del fondo pensione chiuso: le competenze necessarie e la sua chiusura". 

VIDEO - Guazzarotti, Banca D'Italia: "Importanza fondi chiusi per finanza non bancaria"

Matteo Zanetti, Presidente del gruppo tecnico e finanza di Confindustria, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: "Le esigenze del finanziamento dell’economia italiana sono stringenti: le imprese chiedono risorse per ipotetici investimenti ma, di contro, osserviamo una contrazione del credito bancario (riferito alle imprese di piccole e medie dimensioni); per questo Confindustria crede in un percorso di finanza alternativa al canale bancario dove mondo finanziario e mondo dell’industria possono incontrarsi: il programma ELITE di Borsa Italiana, ad esempio, ha favorito fatturato e occupazione".

VIDEO - Zanetti, Confindustria: "Favorevoli a sistemi di finanziamento alternativi"

I veicoli pronti a investire in economia reale: le interviste di Affaritaliani.it

Roberto Magnifico, LVenture, ha detto ad Affaritaliani.it: “L’Italia ha grandissime opportunità di investimento, purtroppo mancano le risorse, manca il carburante per far crescere – nel nostro caso – le piccole imprese e le startup. Le maggiori difficoltà noi le vediamo nelle fasi successive di crescita, dove il reperimento di risorse è più difficile. In Italia non sono ancora state attuate politiche in questo senso. Speriamo che questo governo faccia qualcosa in termini di incentivi. Abbiamo un’opportunità e dobbiamo coglierla, perché l’Italia non può rimanere indietro rispetto agli altri paesi”.

VIDEO - Magnifico, LVenture: “Incentivi a finanza alternativa per aumentare investitori”

Intervistato da Affaritaliani.it Andrea Pescatori, AD di Ver Capital, ha dichiarato: “Gli investitori hanno bisogno di liquidità anche su fondi ‘illiquidi’. In Italia, rispetto ad altri Paesi, subiamo un freno sui fondi istituzionali che investono in queste asset class e occorrerebbe trovare la quadra fra le esigenze del gestore in termini di stabilità di masse, da un alto, e le esigenze dell’investitore, in termini di liquidità, dall’altro”.

Quanto alla raccolta su queste asset class specifiche Pescatori ha proseguito: “Esistono sicuramente delle difficoltà dovute al fatto che l’Italia ha una percentuale minima di investitori. Ben vengano, dunque, tutte le iniziative che possano agevolare i meccanismi di fundraising”. Dicendo ciò Pescatori si riferisce sia agli investitori domestici sia a quelli internazionali specificando che “come in tutte le cose, sarebbe meglio partire dai nostri”. “Su asset class come private equity o private debt italiano illiquido destinato alle Pmi non si può, infatti, pretendere che facciano la loro parte gli investitori internazionali prima di quelli domestici. Occorre perciò sbloccare prima la situazione italiana, garantendo un contesto favorevole agli investimenti, anche perché gli esteri, in realtà, fanno già tanto in termini di buyout”.

“Come Ver Capital”, ha concluso Pescatori, “siamo un credit fund manager che investe la maggior parte delle masse in Europa. Sull’estero percepiamo interesse da parte degli investitori internazionali per le grandi emissioni obbligazionarie e crediamo che questi non si facciano scoraggiare dalla situazione politica, laddove vedono una società meritevole e di medio-grandi dimensioni. Ovviamente le cose cambiano per le società più piccole”.

VIDEO - Pescatori, Ver Capital: "Agevolare fundraising aumentando platea investitori"

Cesare Maifredi, di 360 Capital Partners, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Noi di 360 Capital Partners abbiamo avuto difficoltà nel raccogliere nuovi capitali; se i fondi alternativi quotati rappresenteranno un’opportunità di raccolta, sarà un successo per l’asset class e per gli operatori del settore stessi. I limiti del fundrasing, purtroppo, sono oggettivi, in quanto siamo in una fase pionieristica; la liquidità ci sarà per chi vorrà affacciarsi sul mercato. Vedremo”.

VIDEO - Maifredi, 360 Capital Partners: "Fondi alternativi: opportunità di raccolta"

Claudio Giuliano di Innogest ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Noi di Innogest ci focalizziamo sull’innovazione: crediamo che il valore sia creato dall’investimento in prodotti e servizi che fanno la differenza (oncologia, cardio vasolare, nutrizione, etc.) per farli crescere nel tempo. Ci impegniamo nel selezionare le migliori imprese, per svilupparle e portarle in Borsa. L’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi europei, ad Israele, agli USA e alla Cina: dobbiamo recuperare attraverso strumenti come il Fondo Nazionale dell’Innovazione ma anche attraverso l’incentivazione degli investitori istituzionali”.

VIDEO - Giuliano, Innogest: "Investiamo in servizi che fanno la differenza"

Federico Merola, AD di Arpinge S.p.a., ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “I fondi alternativi offrono opportunità di rendimento e di attivazione di un ciclo economico per gli investitori istituzionali; hanno, però, il difetto di essere meno accessibili e meno valutabili poichè il processo di creazione di valore è più lungo e sono, tendenzialmente, illiquidi. Il tema fondamentale è se la Borsa come mercato del day by day può dare agli investitori istituzionali uno strumento in più per rendere i fondi alternativi liquidabili in maniera efficiente rispetto al valore in itinere che rappresenta. C’è stata un’esplosione di raccolta di fondi alternativi nel mondo ma l’Italia sconta un ritardo storico. Bisognerebbe partire dalla struttura e dalla regolamentazione degli investitori istituzionali: assicurazioni, fondi pensione, casse di previdenza e, in parte, fondazioni di origine bancaria".

VIDEO - Merola, Arpinge S.p.a: "L'italia sconta un ritardo storico"

 

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