Il richiamo alla realta' arrivato ieri sera dalla Federal Reserve, e confermato nel pomeriggio dalla Bce, ha penalizzato i listini azionari europei. Entrambi gli istituti centrali hanno sottolineato che la diffusione del coronavirus comporta ancora rischi considerevoli per l'andamento dell'economia nel medio termine. Un avvertimento che ha subito trovato conferma sul nuovo aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che la scorsa settimana sono tornate sopra quota un milione, e che ha subito fatto aumentare l'avversione al rischio, spingendo gli investitori ad alleggerire le posizioni sull'azionario, dopo i recenti record, e a spostarsi su asset considerati piu' sicuri come i titoli di Stato americani. A Piazza Affari il Ftse Mib ha cosi' chiuso in calo dell'1,44%. Le vendite hanno colpito Atlantia (-3,37%), dopo che la ministra Paola De Micheli ha ribadito che per la cessione della quota Aspi il Governo pretende il rispetto degli accordi del 14 luglio, sottolineando inoltre che il lavoro di Cdp sulla vendita terminera' nei prossimi giorni. Male tutto il comparto bancario (-2,22 Banco Bpm), mentre si sono salvati dalle vendite solo i farmaceutici (Diasorin +0,43%). Sul mercato dei cambi, in risalita il dollaro che spinge l'euro a 1,1828 (1,1934 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 125,49 yen (125,84), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 105,92 yen (105,66). In calo il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Wti perde l'1,11% a 42,63 dollari al barile, mentre l'analoga consegna sul Brent perde l'1,5% a 44,69 dollari.
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