Borsa, Piazza Affari maglia nera. Vola lo spread. Colpa di Juncker
Borsa, il Ftse Mib ha ampliato le perdite fino a cedere lo 0,84% in chiusura
Piazza Affari maglia nera in Europa, con il Ftse Mib che fin dall'inizio delle contrattazioni è stato in territorio negativo e poi ha ampliato le perdite fino a cedere lo 0,84% in chiusura (dopo il picco negativo con un -1,5%). A pesare sulla piazza milanese nel pomeriggio sono state, soprattutto, le parole del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, sull'esito delle elezioni italiane del 4 marzo, che potrebbero portare, a suo giudizio, a 'nessun governo operativo in Italia'. Ipotesi che lui definisce come 'lo scenario peggiore'. Un allarme che ha fatto subito risalire lo spread sopra 136 punti base fino a un massimo di 142.
Per quanto riguarda il resto d'Europa, i principali listini del Vecchio Continente hanno chiuso contrastati ma comunque senza perdite consistenti. Questo mentre Wall Street ha reagito positivamente ai verbali della Fed, diffusi ieri sera, che hanno rafforzato le attese per una salita 'graduale' dei tassi di interesse, con toni piu' ottimisti sulla crescita Usa, mentre i verbali dell'ultima riunione della Bce sono risultati rassicuranti ma non sono riusciti a invertire la rotta sui listini.
Sul Ftse Mib ha corso per tutta la giornata Tenaris, che mette a segno un +3,1% (ma e' arrivata a salire di oltre il 4%) con il 2017 che si e' chiuso con risultati migliori delle attese e l'outlook per il 2018 positivo, nonostante le incertezze sui possibili dazi. Perdite anche per il comparto bancario, con Unicredit che ha perso l'1,97%, Intesa Sanpaolo (-1,27%) assieme a Banco Bpm (-2%) e Bper (-1,99%). Male anche gli assicurativi, con Unipol in calo del 3,45% che alla fine risulta il titolo peggiore del listino principale, e la galassia Fca (-2%). In controtendenza soprattutto A2a (+3,29%), grazie al rialzo del target price a 1,7 euro (da 1,5 euro) da parte degli analisti. Dopo la spinta al rialzo sul dollaro post verbali della Fed, l'euro a tratti scende sotto quota 1,23 e a fine giornata e' scambiato a 1,232, mentre prezza 0,8838 contro la sterlina e 131,833 nei confronti dello yen. Sul fronte del greggio, invece, l'indice Wti con consegna ad aprile e' in rialzo dell'1,23% a 62,47 dollari e il Brent del Mare del Nord schizza a 69,08 dollari con un rialzo del 3,72%.