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Economia
Borsa: Piazza Affari non teme la manovra Meloni, spread a 194 punti
Giorgia Meloni. Milano, Piazza Affari

Borse europee, Piazza Affari chiude in rialzo

La manovra targata Meloni sembra non agitare troppo i mercati europei. Chi si aspettava uno tsunami in Borsa dopo l'approvazione di misure in deficit e con ben poca spinta propulsiva rimane per ora deluso.

Piazza Affari ha chiuso in rialzo la quarta seduta settimanale, in linea con le altre Borse europee. L'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,54% a 28.163 punti all'indomani del via libera del governo alla Nota di aggiornamento al Def, passaggio chiave in vista della legge di bilancio. Attenzione degli investitori sempre puntata sulle mosse delle banche centrali, in attesa dell'intervento in serata del numero uno della Fed, Jerome Powell, mentre domani sarà la volta della presidente della Bce, Christine Lagarde. 

In evidenza sul listino azionario, Bper che è salita del 2,97% mentre Mps ha archiviato la giornata con un +0,75%. Tra gli altri bancari, Unicredit -0,29%, Intesa +1,18% e Banco Bpm +1,25%. Per quanto riguarda gli energetici, Eni +0,42%, Saipem +0,82% e Tenaris +1,26%. Male gli industriali con Pirelli -1,70% e Iveco -1,41%. Giù il titolo Telecom Italia che è arretrato del 2,18% dopo che il cda ha concesso la proroga al 15 ottobre, richiesta da Kkr, del periodo di esclusiva per la presentazione dell'offerta vincolante su Netco. 

Dopo una giornata debole e contrastata, le Borse europee trovano slancio nel finale di seduta sulla scia di Wall Street e dei tassi di interesse in rialzo e chiudono positive. Sul mercato obbligazionario, il tasso di interesse sul debito pubblico tedesco a dieci anni ha raggiunto durante la seduta il 2,98%, il livello più alto dal luglio 2011. Da registrare l'aumento dell'inflazione in Spagna che ha accelerato per il terzo mese consecutivo al 3,5%, il livello più alto da aprile e in Germania dove rallenta al 4,5% a settembre dal 6,1% di agosto, sotto le stime degli analisti che avevano ipotizzato un +4,6%. 

Si tratta del livello più basso dallo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022, grazie a un rallentamento dei tassi di inflazione sia dei servizi che dei beni. Pubblicato il bollettino economico della Bce che ha sottolineato come i tassi di interesse resteranno restrittivi per il tempo necessario mentre le prospettive aconomiche dell'Eurozona, nel breve termine sono, al ribasso. La Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,63% a 7.116 punti, Francoforte lo 0,70% a 15.323 punti, Londra lo 0,11% a 7.601 punti.

 

Lo spread tra Btp e Bund sale ancora e tocca 200 punti, poi ripiega 

Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi chiude in calo a 194,4 punti dopo aver toccato nell'intraday quota 200, tornando ai livelli di inizio anno, nel giorno dopo il varo della Nadef da parte del governo. In frenata anche il rendimento dei titoli di Stato decennali a 4,89% dopo il balzo fino al 4,93%.

Nel resto dell'Europa, invece, Parigi segna +0,63% e Londra +0,15%. Sul fronte macro, a settembre l'indice Ue che misura la fiducia nell'economia è calato di 0,3 punti portandosi a quota 93,3 punti nell'area euro e di 0,4 punti portandosi a quota 92,8 nella Ue, confermando il clima di cautela sui mercati.

Nel dettaglio, sull'azionario milanese brillano Bper Banca (+3,15%), Prysmian (+2,94%), Moncler (+2,25%) e Ferrari (+2,05%). Maglia nera, invece, per Tim, che scivola a -2,38% dopo il rinvio del termine per l'offerta vincolante sulla rete. Vendite anche per Amplifon (-1,71%), Italgas (-1,68%) e Pirelli (-1,53%).

Comunque, i motivi di questa accoglienza positiva per i listini europei sono da ricercarsi in due diversi aspetti. Il primo è che Piazza Affari in primis - ma anche le borse europee - vengono da giornate complesse ed è pensabile che si cerchi di recuperare qualcosa dopo una settimana che è costata all'indice Ftse Mib oltre 1.000 punti. Inoltre c'è da essere realisti: in questo momento, con un'economia asfittica, con un'inflazione che continua a mordere, con tassi alle stelle che porteranno a una nuova ondata di fallimenti e di protesti sui mutui, non c'era molto altro da fare. Il governo ha messo in piedi una manovra che non è sbagliata ma è semmai deludente per gli elettori che avevano sperato in un po' più di coraggio. Soldi, però, non ce ne sono. E i risultati si sono visti. 

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Borse asiatiche, Tokyo chiude in forte calo, Nikkei -1,48%

Chiusura in forte calo per la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che perde l'1,48% a 31.851 punti e il Topix l'1,15% a 2.352,22 punti. A pesare sul sentiment, l'impennata dei prezzi del petrolio e dei rendimenti dei Treasury Usa, con il greggio ancora in rally dopo che ieri ha guadagnato il 4% sulla scia della riduzione dell’offerta e il tasso dei Treasury a 10 anni che ha raggiunto i livelli più alti dal 2007. Nel frattempo, ieri il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha incaricato il suo gabinetto di presentare un nuovo pacchetto economico entro la fine di ottobre per alleviare l’impatto dell’inflazione e sostenere l’economia attraverso l’aumento dei salari e degli investimenti. Notevoli perdite sono state registrate dai pesi massimi del Nikkei come Mitsui Osk (-1,1%), Tokyo Electron (-1%), Sumitomo Mitsui (-1%), Shin-Etsu Chemical (-2,1%) e Takeda Pharmaceutical (-2%).

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Borsa, avvio poco mosso per il dollaro. S'impennano i prezzi del petrolio 

Sul valutario, in recupero l'euro/dollaro, con il biglietto verde che rallenta la corsa dopo che la divisa unica ha rotto al ribasso la soglia di 1,05 toccando nella notte un minimo a 1,04959, livello che non vedeva dal dicembre 2022. Scambia ora a 1,054 (era a 1,0522 ieri in chiusura). Euro/yen e' a 157,38 (157,236), dollaro/yen a 149,3 (149,43). Petrolio che ripiega dai massimi dell'anno con il Wti ca 93,43 dollari (-0,3%) e il Brent scambiato a 96,2 dollari (-0,34%). 

Borsa, il prezzo dell'oro resta sotto i 1.880 dollari l'oncia, ai minimi da sei mesi

Il prezzo dell'oro, bene rifugio per eccellenza, resta sotto i 1.880 dollari l'oncia (a 1.874,99) e si attesta vicino ai livelli più bassi degli ultimi sei mesi, sotto la pressione di un dollaro forte e dei rendimenti dei Treasury Usa in rialzo, sulla scia di uno scenario di tassi d'interesse più alti per un periodo prolungato. Il biglietto verde è balzato ai massimi di dieci mesi rispetto a un paniere internazionale di valute, mentre il tasso del Treasury a 10 anni ha toccato i livelli più alti dal 2007. La scorsa settimana, la Fed ha mantenuto i tassi invariati ma ha segnalato un altro rialzo prima della fine dell’anno e tagli dei tassi inferiori a quelli precedentemente indicati per il prossimo anno. Anche il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha osservato martedì che c'è una probabilità quasi del 50% che i tassi di interesse si muoveranno significativamente più in alto per abbattere l'inflazione. Gli investitori ora guardano avanti nella giornata al Pil degli Stati Uniti e alle richieste settimanali di disoccupazione, così come all’indice dei prezzi Pce di domani per avere ulteriori indizi sullo stato dell’economia a stelle e strisce. 

Borsa, mercato del gas volatile: al Ttf in rialzo su filo 40 euro/Mwh

Avvio in lieve rialzo per il prezzo del gas naturale in Europa. All'hub di riferimento Ttf i future sul contratto di ottobre avanzano dello 0,9% a 39,6 euro/Mwh, con gli osservatori che prevedono una persistente volatilità sul mercato a causa delle scarse forniture globali. I livelli di stoccaggio in Europa sono attualmente al 95% della capacità, ma offrono un sollievo a breve termine poiché la stagione invernale del gas inizierà il primo ottobre e lo stoccaggio da solo non può soddisfare tutto il fabbisogno per i mesi freddi. La stagione invernale va da ottobre a marzo e, sebbene lo stoccaggio possa coprire circa un terzo del fabbisogno di gas della stagione di riscaldamento dell’Ue, molto dipende dal meteo e dalle temperature. Il timore è che forti ondate di freddo potrebbero esaurire le scorte. Il conflitto in corso in Ucraina ha portato a una riduzione dei flussi di gas dalla Russia e le recenti interruzioni prolungate in Norvegia, come la chiusura del giacimento di Skarv dal 2 all’8 ottobre, hanno contribuito ai picchi di prezzo di questi giorni, evidenziando la fragilità del mercato.

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