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Economia
Borsa, quasi 28 miliardi di profitti: ecco il bottino dei Faang a Wall Street

I Faang di Wall Street coninuano a correre. In questi giorni di trimestrali, alcune tra le maggiori società tecnologiche americane hanno chiarito una cosa: non sono ancora disposte a rallentare. Le difficoltà delle ultime settimane sono state cancellate dai numeri, con conti spesso oltre le attese. Anche se i mercati non hanno perdonato alcune crepe.

IL CLOUD TRASCINA MICROSOFT. Microsoft ha chiuso il trimestre con un utile di 7,4 miliardi di dollari, il 35% in piu' rispetto alle attese. Il fatturato è cresciuto del 16%, a 26,8 miliardi di dollari. Satya Nadella, alla guida della società dal 2014, ha puntato con forza sui servizi. E cosi, ai prodotti di Office (che continuano a crescere) e a Linkedin (utili cresciuti del 37%) si affiancano cloud e server (+20%) e soprattutto la piattaforma Azure, il cui fatturato è aumentato del 93%. Proprio questo dato, nonostante sia tra i più brillanti, potrebbe aver condizionato gli scambi del dopo-borsa, durante i quali il titolo è lievemente calato. Azure, infatti, nell'ultimo trimestre 2017 era cresciuto del 98%. E per quanto continui a viaggiare a ritmo sostenuto, ha decelerato. Proprio mentre Amazon, che sul cloud costituisce il principale concorrente, ha fatto l'ennesimo balzo.

AMAZON SENZA FRENI. Amazon ha chiuso il periodo con un utile di 1,6 miliardi di dollari. Il colosso di Internet ha visto crescere nei primi tre mesi di quest'anno le proprie entrate a 51 miliardi rispetto ai 36 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. E cosi' il titolo, dopo aver chiuso la seduta con un guadagno del 3,96%, nelle contrattazioni del dopo-borsa ha piazzato un ulteriore +7,38%. Oltre al solito e-commerce (+18% a 26,94 miliardi di dollari), da alcuni trimestri Bezos sottolinea il crescente successo di Amazon Web Services (Aws), che gestisce servizi e contenuti nel cloud: la divisione adesso vale 5,4 miliardi (cioe' un decimo dell'intero fatturato) e cresce a un ritmo vicino al 50% anno su anno.

INTEL: LA TRANSIZIONE FUNZIONA. Intel sta attraversando un periodo di forte trasformazione. Dai pc, sta spostando l'attenzione su chip, data center e nuove aree come l'intelligenza artificiale. Sta funzionando. Gli utili sono schizzati a 4,5 miliardi, il 50% in piu' di quanto atteso. Il fatturato e' cresciuto del 9%, a 16,1 miliardi di dollari. "Il settore pc - ha spiegato il ceo Brian Krzanich - continua ad avere buoni risultati", ma sono i servizi per la gestione dei dati a dare le risposte piu' positive, con una crescita del 25%: da questa voce arriva ormai la meta' del fatturato del gruppo. Una quota mai cosi' alta. Questo nuovo equilibrio ha spinto il titolo a un progresso del 3,25% durante la seduta, guadagnando poi il 4,96% negli scambi del dopo-borsa.

FACEBOOK BATTE #DELETEFACEBOOK. Tra i dati piu' attesi c'erano quelli di Facebook. Si trattava infatti della prima trimestrale dopo il caso Cambridge Analytica. E di scossoni neanche l'ombra. Anzi. Il fatturato da pubblicita' (che rappresenta quasi tutto il bilancio) e' stato di 11,8 miliardi di dollari (il secondo piu' alto di sempre), in aumento del 50% rispetto al primo trimestre del 2017. Per la prima volta l'utile ha superato la soglia dei 5 miliardi di dollari, guadagnando il 63% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono aumentate anche le spese (da 4,7 a 6,5 miliardi) ma a un ritmo inferiore rispetto a quello con cui il fatturato lievita. Nonostante la campagna #DeleteFacebook, gli utenti continuano ad aumentare a ritmo pressoche' costante: sono 2,2 miliardi gli iscritti attivi ogni mese. Nella prima seduta successiva alla diffusione dei dati, il titolo di Facebook ha guadagnato il 9%.

TWITTER ANCORA IN UTILE. Per capitalizzazione, Twitter e' societa' piccola rispetto a quelle che, in questo articolo, l'hanno preceduta. Ma resta comunque tra le compagnie tecnologiche piu' popolari. E la sua trimestrale ha suscitato interesse soprattutto per essere stata la seconda della storia chiusa in utile: 61 milioni di profitti su 665 milioni di ricavi. Se il confronto anno su anno premia la societa', i mercati hanno poco apprezzato la frenata (sia in termini di utili che di fatturato) rispetto al trimestre precedente. E ancora meno la prospettiva di un aumento dei costo nei prossimi mesi. Il titolo ha perso il 3,4% in due sedute.

ALPHABET SENZA ENTUSIASMO. Alphabet ha diffuso la trimestrale il 23 aprile ed e' stata, in questa tornata, la societa' meno premiata. Eppure i dati sono stati oltre le attese: il fatturato del gruppo ha toccato i 31,1 miliardi di dollari, con un incremento del 26% anno su anno. L'utile e' passato da 5,4 a 9,4 miliardi di dollari. Google continua a incassare sempre piu' pubblicita'. Il problema sta in una crescita dei costi. In particolare dei "Tac" (traffic acquisition costs), cioe' quanto Google sborsa ai partner (come ad esempio Apple, proprietaria di Safari) per intercettare utenti. Nessun crollo pero': le azioni del gruppo hanno perso il 2,8% in tre sedute.

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