Gli ultimi sondaggi sul referendum del 23 giugno in Gran Bretagna danno il 'Remain' in lieve vantaggio e i mercati, i particolare le borse, diventano euforiche e vanno in rally. La morte della deputata laburista Jo Cox ha fatto cambiare direzione all'ago della bilancia, riducendo le possibilita' di vittoria dei 'Leave'. Gia' venerdi' scorso i mercati avevano invertito la tendenza, puntando al rialzo. Oggi questa tendenza e' stata confermata, fin dalla mattinata, quando Tokyo, anche grazie all'indebolimento dello yen, ha chiuso in rialzo del 2,34%, Hong Kong e' salita dell'1,6% e Shanghai e' terminata positiva delo 0,3%. Bene anche il prezzo del petrolio, sulla scia dell'attenuazione dei timori per la Brexit, con il Brent tornato sopra i 50 dollari al barile e il Light crude Wti a un passo dai 49 dollari. Sui mercati valutari la sterlina ha ripreso quota, arrivando a guadagnare quasi l'1% sul biglietto verde, mentre lo yen e' sceso intorno a quota 104 dollari, a dimostrazione della tornata propensione al rischio degli investitori e l'euro e' risalito sopra 1,13 dollari. Si placano anche le tensioni sui titoli di stato dei paesi periferici, con lo spread tra Btp e Bund intorno a quota 133 punti, dopo essere volati giovedi' scorso sopra quota 150. Torna positivo il rendimento del Bung, che sempre giovedi' era negativo e ai minimi record. In grande spolvero i listini azionari europei, con i bancari in evidenza. Londra avanza del 3,25%, Milano sale del 2,5%, Parigi del 3,5% e Francoforte del 3,5%. Intanto si prospetta una settimana ricca di appuntamenti per i mercati finanziari. Mercoledi' parlera' la numero uno della Fed, Janet Yellen. Giovedi' si sapra' l'esito del referendum sulla Brexit e Mario Draghi parlera' davanti al Parlamento europeo. Intanto la Sace fa sapere che, in caso di Brexit, ci sarebbe una contrazione dell'export italiano verso la Gran Bretagna tra il 3% e il 7% nel 2017 e di circa 1-2 punti percentuali nel 2016.