Borse, la manina delle banche centrali. Corre Piazza Affari. Spread a 246

Le Borse europee archiviano una seduta positiva, dopo la riunione della Fed che ieri ha rafforzato l'attesa per un prossimo taglio dei tassi Usa. A Londra l'Ftse 100 avanza dello 0,28% a 7.424,44 punti. A Milano l'indice Ftse Mib a 21.361,44 punti guadagna lo 0,66%. Il Dax di Francoforte sale dello 0,38% a 12.355,39 punti mentre il Cac 40 di Parigi dello 0,31% a 5.535,57 punti. 

I toni accomodanti della Federal Reserve, dopo quelli della Bce che ha aperto a nuove misure espansive, spingono gli acquisti in avvio di giornata in Europa.  A metà mattinata, Londra avanza dello 0,23%. A Milano l'indice Ftse Mib segna +1,'1%. Francoforte sale dello 0,87% e Parigi dello 0,68%.

Al termine della due giorni di riunione, la banca centrale Usa ieri sera ha detto che agirà "in modo appropriato per sostenere l'espansione dell'economia", mentre le proiezioni aggiornate sull'andamento dei tassi mostrano che almeno 7 dei 17 membri del Fomc si aspettato due tagli dei tassi nel 2019, mentre il presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha dichiarato la sua preferenza per un taglio dei tassi già a questa riunione.

Positiva ovviamente la reazione dell'azionario, già a Wall Street e sulle Borse asiatiche, complice anche la conferma della politica monetaria della Banca del Giappone. L'oro è salito sui massimi da quasi sei anni (settembre 2013) a 1.394 dollari l'oncia, mentre il dollaro, cosa che non fa certo piacere a Donald Trump, ha perso terreno e l'euro è risalito a 1,274 (da 1,1218 ieri in chiusura). Dollaro in calo anche contro yen fino a 107,465 il minimo dall'aprile 2018 (ieri era a 108,36).

Tornando in Italia, spread Btp-Bund in calo sul mercato secondario dei titoli di Stato a 234 punti, sui minimi da nove mesi con il rendimento del decennale italiano che torna verso il 2% a 2,03%. Un andamento che prosegue il calo delle ultime sedute, più pronunciato da quando martedì da Sintra in Portogallo Mario Draghi ha agitato nuovamente di fronte ai mercati le armi del taglio dei tassi  e del quantitative easing, con toni da "whatever it takes" del luglio 2012.

Lo scenario  attendista-ribassista sui tassi d'interesse comprime i rendimenti dei decennali di tutti i Paesi dell'area euro (per la prima volta anche l'Oat francese ha seguito il Bund nel territorio dei rendimenti negativi) e sul mercato i Btp presentano un ottimo profilo di rischio-rendimento che ne incentiva gli acquisti comprimendo ulteriormente lo spread.

Sull'azionario milanese, ben comprate le Prysmian, che salgono del 2,24%, bene gli energetici con il rialzo del greggio (il Wti sale del 2,93% a 55,55 dollari e il Brent del 2,72% a 63,51 dollari): Saipem e Tenaris avanzano dell'1,7%, Eni dell'1,6%. Positiva anche Moncler in progresso dell'1,8%.

Gli acquisti sono comunque generalizzati su tutti i settori, con le banche in rialzo (oggi rimbalzano: lo scenario sul costo del denaro ne penalizza il business) e le utility che segnano il passo ma si muovono comunque in territorio positivo. Le ipotesi di pace tra Vivendi ed Elliott sostengono ancora Tim (+0,7%) dopo il tonico rialzo di ieri. 

Fuori dal listino principale prosegue la corsa della matricola Eles che ha debuttato ieri sull'Aim col titolo già fermato in asta a +12,14%.