Bper, Modena corteggia Ferrari
Dopo il blitz di Unipol sulla banca emiliana
La zampata di Unipol ha scosso dal torpore i grandi soci di Bper Banca . Nei giorni scorsi il gruppo finanziario bolognese è salito nell’istituto guidato da Alessandro Vandelli portandosi al 14,23% del capitale con un’operazione di reverse accelerated bookbuilding costata finora quasi 120 milioni. Nelle intenzioni dei compratori la scalata dovrebbe proseguire nei prossimi mesi anche perché la vigilanza ha dato luce verde fino alla quota del 19,9%.
Se la notizia è stata accolta positivamente dai nuovi amministratori della banca, gli acquisti hanno messo in allerta i soci storici che oggi si ritrovano un assetto azionario in rapida trasformazione. In particolare, il blitz di Unipol potrebbe imprimere una rapida accelerazione al progetto relativo alla costituzione di un nocciolo societario legato a imprenditori e fondazioni del territorio. Un progetto non nuovo (ci si ragiona fin dal varo della riforma delle banche popolari), ma arrivato ormai alla prova dei fatti.
Al punto, scrive Milano Finanza che proprio in questi giorni personalità di spicco del territorio modenese si sarebbero messe alla ricerca di un pivot per l’iniziativa. Il nome favorito è quello di Piero Ferrari , figlio di Enzo (il Drake) e vicepresidente della scuderia di Maranello. Non solo perché a Ferrari non mancherebbero le disponibilità finanziarie per assumere una posizione di spicco nella compagine sociale di Bper , ma anche per il prestigio indiscusso di cui l’imprenditore gode nel tessuto economico locale e nazionale.