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Economia
Brexit occasione per l'Italia. Attrarre le Big Corp con sede a Londra

di Luca Greco

Nel 64 dc l'imperatore Nerone (si dice) fece dare fuoco alla citta' di Roma, la cui colpa venne fatta attribuire ai cristiani. Seguirono persecuzioni, instabilita', ricostruzioni, congiure, fino al suicidio di Nerone avvenuto 4 anni piu' tardi. Quasi 2000 anni dopo, CamErone (Cameron - Nerone), con il fine distorto di ricercare nel partito e tra i partiti maggior forza, ha incendiato l'Europa, delegando ad un referendum popolare una decisione più grande di quello che molti avrebbero potuto comprendere. ‎In effetti probabilmente la maggioranza dei votanti non ha neanche capito cosa impliccasse il "leave" (le parole piu' cercate su Google in Uk in queste ore sono "implicazioni delle Brexit", "cosa succede uscendo dall'Europa", etc, ovviamente in inglese), ma si e' trattato di un voto "de panza" e di protesta per svincolarsi da un sistema vissuto come inefficace e parassitario. Del resto fenomeni di protesta e di ricerca della chimera del cambiamento, in tutte le sue forme, li abbiamo visti a livello nazionale in Spagna, Francia, Olanda, Austria e molti altri Paesi europei, fino a spingersi a livello locale con i risultati di Roma e a Torino con i grillini.

Ora fortunatamente si tratta di elezioni locali e non di referendum, strumento assai pericoloso ed inefficace, al quale abbiamo anche noi demandato una delle poche riforme (‎migliorabili a piacere) dal dopoguerra ad oggi, divenuto strumento di voto politico. ‎Ci troviamo in questo periodo ad affrontare uno scenario geopolitico che senza spingersi fino alle incertezze degli Usa, della Russia, della Cina, del Sud America, al prezzo del petrolio e molte altre, ma soffermandosi all'Europa, e' caratterizzato da tre macro‎ fenomoni di portata quantica:
- spinte all'autonomia e alla chiusura
- immigrazioni di porta‎ta crescente
- sistema politico inefficace ‎


Questi tre macrofenomeni hanno portato alla Brexit e segnaranno sempre piu' il futuro prossimo della UE . C'e' chi dice che la Gran Bretagna entrera' in recessione, ma e' curioso osservare come il giorno post Brexit (ieri), Londra abbia perso solo il 3,1%, mentre Milano il 12,5% (la sua massima perdita storica, maggiore addiritura a quella dell'11 settembre e di Lehman Brothers), Madrid il 12,3%, Atene il 13,4%. Francoforte e Parigi rispettivamente il 6,8% e l'8%, Tokyo il 7,9%.
 

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Ma allora chi rischia di piu'?‎ Un'isola rimpiombata in un desiderio di isolazionismo e magari di latente novello imperialismo sui mari o i paesi della cultura classica, ancora intorbiditi dall'ozio e dai banchetti che portarano alla definitiva caduta della Grecia dopo la fiorente eta' di Pericle, dell'impero romano dopo che Adriano raggiunse la massima estensione conquistando anche la Britannia e della potenza spagnola dopo che i conquistadores invasero l'America e inondarono d'oro la madrepatria? Seneca, tutore e precettore di Nerone, e da lui costretto poi al suicidio con la cicuta, era assertore del "frangar non flectar", mi spezzo ma non mi piego, ripensato poi piu' ecumenicamente da Agostino in accezione inversa, "flectar, non frangar", ovvero mi piego agli eventi della vita per non spezzarmi. Certo, l'integrita' e la fermezza sono determinanti, ma come ci ha insegnato Charles Darwin, non e' l'animale piu' forte o piu' intelligente che sopravvive ma il piu' adattabile. Del resto anche molte delle arti marziali orientiali si‎ basano sulla "cedevolezza" o "flessibilita'" (suffisso "Ju"), per evitare di essere investiti e spezzati dalle forze esterne e rigirarle contro chi le ha prodotte. Come affrontare quindi il futuro? Muri e rigidita' dell'Europa e dei Paesi o resilienza e adattamento al cambiamento? Integrazione o disgregazione? Bisogna divorziare da Uk in modo violento o risposarsi in casa propria tra partner separati in casa? Dov'e' il vero problema?

'Europa dovra' ripartire ‎da un ripensamento in chiave di meno stato burocratico e piu' focus ui principali fenomeni in atto, piu' libera iniziativa, piu' crescita, meno costi e piu' efficienza, con progressiva riduzione del debito, la cui crescita continua portera' al default. Filosofia da applicare in tutti I singoli stati, regioni e citta'. Siamo di fronte a problemi (e opportunita') di portata continentale, non gestibili in modo troppo rigido o troppo flessibile, disgregato o a livello locale, ma con una voce e metodo unico. ‎Cerchiamo di giocare un ruolo attivo per la tenuta e l'evoluzione del sistema Europa, non cadendo in ulteriori populismi e spinte leghiste, e magari pensiamo in parallelo a lanciare la "Come in Italy" per quelle aziende con sede fiscale o legale in Uk, preoccupate delle possibili conseguenze della Brexit che inizieranno a guardare o possibili opzioni di relocation (con maggior opportunita' per Svizzera, Germania, irlanda e altri minori, ovvero paesi piu' solidi, stabili, certi e con regimi fiscali migliori). Un pacchetto "ComItaly" che includa tutti quegli elementi gia' indicati sopra che possano costituire uno stimolo per il definitivo cambiamento di questo Paese. E agiamo ‎prima che le scintille di CamErone facciano divampare altri incendi in qualche altra Terra d'Europa.

luca_greco@hotmail.com

Tags:
brexitattrarre in italia le aziende che hanno la sede a londra





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