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Economia

Sale la pressione dei mercati sull'Italia. Peggiorano lo spread e il Cds a 5 anni mentre le borse ripiegano con Milano che lascia sul terreno l'1,50%. La guerra commerciale tra Usa e Cina sui dazi voluti da Trump e le attese per il G7 in Canada, che oggi e domani riunisce i capi dei sette Paesi più industrializzati e al quale prende parte anche il nostro premier, Giuseppe Conte, pesano sui mercati che avviano le contrattazioni in rosso. Sul reddito fisso continuano le vendite sui titoli di Stato italiani mentre sul resto dei bond governativi dell'area euro sono scattati gli acquisti tecnici.

Il rendimento del Btp decennale sale al 3,10% con lo spread a 270 punti mentre il differenziale con la Spagna si allarga a oltre 160. Pressione anche sul Cds a 5 anni che è salito a 243 punti, terzo aumento consecutivo, risportandosi sui massimi degli ultimi 4 anni. Si e' quindi interrotto, almeno per il momento, il trend al rialzo del costo di finanziamento del decennale di Berlino dovuto alle aspettative di una Bce piu' falco, evidenziano gli analisti di Mizuho. Gli investitori si aspettano che l'Istituto di Francoforte discuta dell'uscita dal programma di acquisti di asset nella riunione della prossima settimana.

Il Dax scende dell'1,29% dopo che la produzione industriale in Germania e' calata dell'1% a livello mensile ad aprile, deludendo nettamente il consenso degli economisti che si aspettavano un incremento dello 0,3% m/m. Su base annuale, il dato e' salito del 2%. Invece l'output del comparto manifatturiero e' sceso dell'1,7% m/m, mentre quello del settore costruzioni e' cresciuto del 3,3% m/m. Male anche la produzione industriale francese che e' calata dello 0,5% a livello mensile ad aprile.

Il dato, anche in questo caso, ha deluso nettamente il consenso degli economisti che si aspettavano invece una lettura in rialzo dello 0,3% m/m. Infine la bilancia commerciale della Germania, in termini destagionalizzati, ha registrato, ad aprile, un surplus di 19,4 mld di euro, al di sotto dei 20 mld attesi dagli economisti contattati dal Wall Street Journal. Nel dettaglio, le esportazioni tedesche sono calate dello 0,3% m/m mentre le importazioni sono salite del 2,2% m/m. Anche sul fronte politico la situazione non e' di certo rosea.

"Il vertice del G7 avra' luogo in un clima particolarmente deteriorato delle relazioni fra gli Stati Uniti e il resto del gruppo, a motivo della scelta compiuta dall'amministrazione americana di imporre, unilateralmente e con motivazioni discutibili, dazi punitivi sulle importazioni", affermano gli economisti di Intesa Sanpaolo, puntualizzando che proprio prima del vertice il presidente Usa, Donald Trump, ha accusato il Canada di distruggere l'agricoltura americana per i dazi sui prodotti lattiero-caseari, mentre in precedenza gli altri sei Paesi avevano presentato una protesta comune contro l'unilateralismo americano. "Tuttavia la situazione e' ora complicata dal cambio di Governo in Italia, con l'avvento al potere di partiti che in passato hanno mostrato simpatia per Trump. In tali condizioni e' possibile che non sia possibile neppure concordare un comunicato finale, e il vertice finira' per sancire la crisi del sistema di relazioni internazionali provocata dalle politiche dell'amministrazione Trump", concludono gli esperti.

Sul secondario, ieri a fine giornata, il sorpasso al quale nessuno aveva pensato e' avvenuto. Almeno sulle scadenze a breve termine, i titoli di Stato greci hanno iniziato a offrire un rendimento piu' basso di quelli italiani. Il premio richiesto dagli investitori per il rischio di comprare un Buono ordinario del Tesoro rimborsabile a marzo 2019 era piu' alto di quello di un governo espulso da anni dal mercato dei capitali come quello di Atene. Almeno in questo, e almeno per ora, l'Italia e' scivolata in ultima posizione nell'area euro, si legge sul Corriere della Sera.

Ieri i Bot a nove mesi rendevano lo 0,79% annuo e i loro equivalenti ellenici lo 0,75%. un sorpasso impensabile anche solo fino a meta' maggio, quando usci' il "contratto" di Governo M5S-Lega che prevedeva l'opzione di uscita dall'euro e destabilizzo' per la prima volta il mercato del debito italiano. Allora il rendimento di quei titoli era negativo (meno 0,40%), considerato ben oltre un punto piu' affidabile della Grecia. Ieri sera questa gerarchia era invertita, un evento dall'impatto psicologicamente potente per chi cerca di valutare la credibilita' del governo giallo-verde.

Per certi aspetti e' tutto perfettamente logico nella meccanica dei mercati: chi compra, cerca sempre degli ancoraggi e oggi per le scadenze piu' ravvicinate quel riferimento e' la Grecia; del resto Atene ha un futuro prossimo meno incerto, perche' e' inquadrata in un programma europeo di assistenza e i grandi partiti ellenici sono esplicitamente impegnati sul futuro del Paese nell'euro e su uno stretto controllo dei conti. In Italia mancano entrambi questi elementi. Infine Target2, il sistema di pagamenti della zona euro, ieri ha rivelato che in maggio sono usciti dal Paese 38 miliardi di euro.

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