Btp, situazione non catastrofica. I mercati comprano e lo spread scende
Procedura d’infrazione in arrivo per debito eccessivo (una prima assoluta nella breve storia dell'Ue), maggioranza M5S-Lega compattata da poco ma con grossi problemi all’orizzonte, Bce e agenzie di rating tranchant sullo strumento dei mini-Bot e legge di Bilancio dopo l’estate piuttosto, come l’ha definita lo stesso presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, “impegnativa”. Eppure, dopo esser volato lunedì mattina a un passo dai 300 punti base sull’incertezza politica, lo spread Btp-Bund ha imboccato la strada di una continua discesa toccando stamane il minimo da un mese: 264 punti base, corrispondente a un rendimento del 2,41%. Come mai? Ma non eravamo sorvegliati speciali sui mercati?
Affaritaliani.it lo ha chiesto a Luca Tobagi, investment strategist dell'asset manager statunitense Invesco. “Per come si presenta la situazione interna del nostro Paese, l’intervallo di rendimento dei Btp decennali, che si situa fra il 2,5% e il 3%, è ragionevole, superiore a quello di quasi tutti gli altri titoli dei Paesi europei, ma non indicatore di una situazione fuori controllo”, spiega Tobagi.
“Quindi all’interno di questo intervallo di mezzo punto percentuale - prosegue l’esperto- gli investitori si muovono seguendo il flusso di notizie che arrivano dalla situazione politica. Poi - aggiunge l’investment strategist di Invesco - c’è il discorso del rendimento sui titoli tedeschi che ha pesato tanto”.
Luca Tobagi, investment strategist di Invesco
In sostanza, dice Tobagi, “negli ultimi giorni si è verificato un peggioramento delle condizioni italiane dal punto di visto della retorica politica interna, ma parallelamente il rendimento dei Bund è sceso moltissimo, toccando il minimo storico. Movimento che, la scorsa settimana, ha fatto allargare lo spread. Ora, dopo aver avuto bisogno di un po’ di tempo per assimilare i movimenti da entrambi i lati dei rendimenti, i mercati a caccia di rendimento si stanno riposizionando sui Btp, perché in portafoglio un po’ di Italia, dove la situazione non è rosea, ma nemmeno catastrofica, ci può stare”.
Secondo alcuni analisti, poi, questi movimenti sono aiutati oggi da quanto annunciato ieri dal presidente della Bce Mario Draghi.
L'esplicita possibilità di un ricorso a tutti gli strumenti sul tavolo (dal taglio dei tassi al quantitative easing) per evitare una nuova recessione, opzioni che attenuano le preoccupazioni per un cambio repentino di rotta quando a novembre verrà nominato un nuovo presidente, ha messo infatti le ali a tutto il settore obbligazionario europeo in cui spiccano le performance dei Paesi periferici dell'area, Italia in testa.
Come sottolineato da Tobagi, il rally sui titoli governativi ha premiato di più i Btp, ovvero i bond più volatili nell'Eurozona e quelli in grado di garantire il premio più alto in termini di rendimento.
@andreadeugeni
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