A- A+
Economia
Liquigas, il ceo Fiorino: “Non ci sono alternative al Gpl"

Liquigas, parla il ceo Giuseppe Fiorino

C’è un’azienda in Italia che si occupa di portare il gas a tutte quelle aziende e utenze domestiche che non sono servite dall’infrastruttura tradizionale. In gergo si chiamano aree off grid e rappresentano il 20% delle famiglie. Il mercato italiano è molto frammentato, con oltre 500 operatori di cui però solo cinque ne gestiscono circa la metà. Ma, dicevamo, c’è un’azienda parte di una multinazionale con sede in Olanda, che si chiama Liquigas. Nel nostro Paese conta 750 dipendenti (che aumentano a 1350 se si contano le società di appalto), con una previsione di 700 milioni di fatturato (ne 2022 si era “fermata” a 641 milioni di euro); legalmente sotto Liquigas ci sono anche i Balcani e Malta che a tendere andranno a costituire un Gruppo a parte.

La holding olandese, oltre 16 miliardi di fatturato, si chiama Shv e ha scelto come strategia quella di investire anche nell’ambito dell’energia attraverso il Gruppo SHV Energy, nei singoli Paesi e creare delle realtà indipendenti e molto radicate. Liquigas si trova di fronte a una doppia sfida: da una parte la transizione green, sempre più cogente, dall’altra l’incremento della propria quota di mercato. “Riguardo alle alternative al Gpl fossile – spiega Giuseppe Fiorino, amministratore delegato di Liquigas – e stiamo cercando di puntare sulle soluzioni al momento disponibili. C’è ad esempio il dimetiletere rinnovabile (in sigla rDME) per il momento previsto solo a Birmingham nel 2024 ma in futuro pronto anche per l’Italia, anche se senza una data certa”.

LEGGI ANCHE: Gas, storico sorpasso Gnl: più import da navi (e Usa) che da tubi (e Russia)

C’è il Bio Gpl, al momento prodotto esclusivamente da Eni a Gela e Marghera. Ci sono tanti progetti di ricerca e sviluppo nel mondo per la produzione di GPL da fonti rinnovabili, tra cui realtà d’eccellenza, come l’Enea in Basilicata che sarebbe disponibile a lavorare con alcune aziende private per lo sviluppo di soluzioni energetiche rinnovabili. Liquigas non si occupa di upstream ma solo di distribuzione di GPL e GNL. Riguardo i biocombustibili, al livello di gruppo è stata creata la business unit Futuria Fuels, dedicata alla ricerca e sviluppo appunto di combustibili bio e rinnovabili. Ma come procede la rivoluzione green che dovrebbe permettere di utilizzare un nuovo approccio verso l’approvvigionamento energetico, il tutto in ossequio alle nuove norme europee? “Nella transizione attesa, – spiega Fiorino – in Italia (diversamente da altri governi europei) a livello di approccio governativo, è positiva l’apertura verso la conversione del GPL e del GNL da combustibili fossili a bio/rinnovabili con la conservazione, previo un minimo adeguamento tecnologico, delle infrastrutture esistenti che potranno accogliere anche i biocombustibili. Anche a livello di autotrazione, con un approccio meno ideologico e più pragmatico, è previsto un incentivo per l’adeguamento di tutto il parco macchine diesel (oggi il 10%, non in diminuzione, con un intervento di retrofit che risparmierebbe a milioni di italiani l’acquisto nei prossimi 6 anni di un’auto elettrica ndr)”.

Come detto prima, il secondo obiettivo di Liquigas è quello di crescere. Il mercato italiano è molto complesso e diverso dagli altri paesi europei dove, ad esempio, le altre business unit del gruppo hanno massimo 2 o 3 competitor. In Italia ci sono invece molte piccole realtà a conduzione familiare (per altro con importanti fenomeni di contraffazione e mala gestione, che danneggiano il mercato e creano pericoli) che non saranno in grado di affrontare la transizione e per questo motivo ciò attiverà un processo di consolidamento del mercato. “Da parte di Liquigas – aggiunge Fiorino -, che ha sempre avuto una forte vocazione all’M&A, c’è interesse ad eventuali acquisizioni ma non alle condizioni di mercato attuali. Dal 2018 ad oggi SHV E ha fatto M&A per 118 milioni di Euro. In Italia, in media annualmente si vende 1 milione e 500 mila tonnellate di GPL per industria e domestico, e altrettanto per autotrazione”.

LEGGI ANCHE: Gas russo, l'Ue preme per lo stop ma l'Italia è già pronta da due anni

Infine, è bene fare chiarezza su un tema ancora molto dibattuto. Il Gpl, pur provenendo da combustibili di origine fossile, è meno inquinante di altre fonti. Questo è quanto emerge da uno studio comparativo sulle emissioni da apparecchi a gas, a gpl, a gasolio e a pellet, realizzato recentemente dall’istituto di ricerca condotta dal Gruppo AWARE del Politecnico di Milano. Per quanto riguarda il confronto nello specifico con il pellet, il Gpl è migliore nella maggior parte delle categorie analizzate, con un aumento degli impatti che vanno dal +52% nelle categorie di impatto della tossicità umana ed effetti cancerogeni fino al +1062% per gli inorganici respiratori. In particolare, il Gpl riporta risultati migliori nella fase di combustione, tra cui si sottolinea la minore emissione di particolato fine, inferiore di tre ordini di grandezza, e NOX, l’assenza di ceneri tossiche da smaltire e una maggiore potenza termica.

Per quanto riguarda il settore industriale, il confronto tra Gpl e petrolio rivela un andamento simile a quello del riscaldamento domestico, con quest'ultimo che appare ancora una volta sfavorevole nella maggior parte degli indicatori (11/15). Considerando il settore industriale, il Gnl risulta migliore della filiera petrolifera in 10 categorie di impatto su 15, grazie ai minori impatti associati alla sua produzione e alle minori emissioni in atmosfera durante la combustione.






in evidenza
Belve torna sul Nove e saluta la Rai? Le parole di Fagnani generano il caos

"Prima o poi ci si rivede..."

Belve torna sul Nove e saluta la Rai? Le parole di Fagnani generano il caos


motori
CUPRA lancia i nuovi Formentor e Leon

CUPRA lancia i nuovi Formentor e Leon

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.