Caltagirone entra in Suez. La multiutility francese sale invece in Acea
Il costruttore romano Caltagirone fa uno scambio azionario con Suez in Acea e diventa il 3° socio del colosso francese dei rifiuti e delle acque. Ecco perché
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Caltagirone fa il bis con il modello Generali e fa il suo ingresso in Suez, colosso francese ma con leadership mondiale nella gestione dei rifiuti e delle acque, presente in oltre 70 Paesi. Una mossa che prende spunto dalla coabitazione dei due attori imprenditoriali nella multiutility romana Acea e che finalizza delle intenzioni che, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, erano al centro di dialoghi fra il costruttore capitolino e il management francese da almeno due anni durante i quali si era anche ipotizzato un possibile subentro da parte dell'imprenditore italiano. In base all'accordo, Caltagirone (ha le sue attività principali nel cemento, nelle grandi opere e nell’editoria con Cementir, Vianini Lavori e Caltagirone Editore) si sposterà di livello risalendo a monte la catena della partecipazione in Acea. Scendendo cioè in Acea dall'attuale 15,856% al 5% (era il secondo azionista dopo il Comune di Roma che ha il 51%) e acquistando il 3,5% del gruppo francese che capitalizza tre volte circa la multiutility romana (con un portafoglio ordini ben più esteso internazionalmente).
Caltagirone diventerà il terzo socio alle spalle di Engie (la ex Gas de France), che detiene il 33,6% del capitale e di Caixa Group, che detiene il 5,7% e sarà pagato con titoli Suez di nuova emissione, uno scambio azionario che vale circa 293 milioni di euro e che valorizza le azioni Acea 12 euro a titolo, la media dell'ultimo anno.
L'uomo più liquido d'Italia, così è soprannominato negli ambienti finanziari Caltagirone che è anche vicepresidente delle Generali ed è socio pure di UniCredit (il figlio siede in consiglio di amministrazione), procede dunque nella sua strategia di internazionalizzazione-diversificazione del proprio impero che oltre a far fruttare la cassa piena zeppa di denaro con un investimento in un gruppo che offre ritorni interessanti (l'ultimo bilancio ha riportato 400 milioni di profitti su un fatturato di 15 miliardi), consente al costruttore di conoscere nuovi mercati (proprio come avviene nella sua avventura in Generali) e di osservare da vicino (un rappresentante della famiglia dovrebbe entrare nel board) le best-practice di gestione delle acque e dei rifiuti, business in cui è attiva anche in alcuni Paesi la sua controllata Cementir.
All'annuncio da parte dei francesi, il mercato si è immediatamente interrogato se alla base della scelta di Caltagirone ci sia stato il cambio di colore politico del Campidoglio dove da poco si è insediata la grillina Virginia Raggi, esponente di un movimento che durante la campagna elettorale ha attaccato più volte il costruttore romano e ha fatto sapere di voler sostituire il management.
Ma le logiche che hanno guidato i due attori (Suez diventerà il secondo azionista, il primo privato dopo il Campidoglio, con il 23,3%, salendo dal 12,483%) sono di tipo industriale (l'azienda francese parla di "operazione che rientra in una cooperazione di lungo termine") e finanziarie visto che al momento del closing le azioni viaggiano fra gli 11 e i 12 euro (oggi leggermente positive a 11,7 euro), dopo aver lasciato sul terreno oltre il 18% da inizio anno contro il +2% del settore e in grosso ripiego dai massimi di metà gennaio scorso (14,27 euro) nuovamente sfiorati a metà marzo (14,25 euro), ma su cui la variabile elettorale ha inciso molto.
L'annuncio dell'operazione in Acea-Suez arriva a pochi giorni da quello con cui il gruppo Caltagirone ha messo a segno un altro colpo nella propria strategia di internazionalizzazione. All'inizio della settimana Cementir Holding aveva infatti comunicato al mercato l'acquisizione delle attività di Heidelberg Cement in Belgio (Compagnie des Ciments Belges), un deal del valore di 312 milioni di euro, controllata che il colosso tedesco, per ragioni Antitrust doveva dismettere dopo l'acquisto dell'italiana Italcementi.