Carige, la manina della Lega sul Dl. E la lotta ai banchieri si fa più soft
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
La longa manus operativa è quella di Massimo Garavaglia, il sottosegretario al Mef in quota Lega che segue da vicino il percorso parlamentare del Dl Carige da convertire in legge entro l'11 marzo. La mente è quella bicefala di Matteo Salvini e del Richelieu del Carroccio Giancarlo Giorgetti, interfaccia politico molto sensibile alle richieste del mondo economico del Nord. Universo che questa volta ha assunto il volto delle due principali banche del Paese, UniCredit e Intesa-Sanpaolo e di una parte dell'Abi, l'associazione bancaria italiana. Un fronte che si è messo di traverso in maniera compatta a tutte le proposte grilline di emendamenti che circolavano fino a qualche settimana fa in Commissione Finanze al Senato sul decreto legge su Banca Carige.
Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli
Si va dall'introduzione della punibilità per le pressioni commerciali da parte dei banchieri sulla rete per la vendita di prodotti finanziari nascondendo i rischi ai clienti e della presenza obbligatoria delle associazioni dei consumatori in Banca d'Italia fino all'inasprimento di pene e sanzioni per alcune tipologie di reati commessi da dirigenti bancari nell'esercizio delle loro funzioni e alla creazione del Fondo anti-furbetti - con risorse bancarie (il 30% degli emolumenti dei top-manager e il 3% dei profitti annuali di ogni istituto) - per risarcire eventuali risparmiatori truffati. Proposte che hanno da sempre rappresentato cavalli di battaglia identitari del M5S nei confronti dell'universo del credito tricolore e che intendevano recepire anche alcuni input in materia da parte dei sindacati del settore.
Il vicepremier Luigi Di Maio
"Non c'è la volontà di emendare", ha confermato infatti ad Affaritaliani.it una fonte parlamentare del Carroccio dopo che altri emendamenti non hanno superato il vaglio dell'ammissibilità. La stessa fonte ha anche rimandato all'ex assessore al bilancio della Regione Lombardia la regia in Transatlantico del colpo di spugna.
Venerdi alla Camera, rispondendo a un’interpellanza del M5S, il vicepremier Luigi Di Maio ha promesso di riprendere alcune delle proposte inammissibili nel decreto Carige in futuri singoli disegni di legge o nel collegato alla prossima legge di bilancio. Promessa anche questa che, rivela ad Affaritaliani.it un parlamentare, rischia con molta probabilità di rimanere sulla carta.
Il sottosegretario al Mef Massimo Garavaglia
Lo scambio fra 5S e Lega? L'accensione del disco verde da parte di Salvini&C all'affidamento della presidenza della futura commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario al pentastellato Gianluigi Paragone. Il compromesso è servito e la lotta ai banchieri disonesti si fa più soft.
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