Carige, spirale in stile Mps. Ora i sindacati chiamano Conte - Affaritaliani.it

Economia

Carige, spirale in stile Mps. Ora i sindacati chiamano Conte

Tonfo del titolo della banca ligure in Borsa dopo lo stop all'aumento di capitale da 400 milioni. Sindacati in allarme. Malacalza in Bce

Continua il tonfo di Carige (-18,75% a a 0,0013 euro per azione) a Piazza Affari nel primo giorno di contrattazioni dopo lo stop all'aumento di capitale e i sindacati lanciano l'allarme. La capitalizzazione della banca, con un'azione che vale 0,0013 euro, scende a circa 71 milioni di euro. Nell'ultimo mese, la banca ha perso il 6% in Borsa, negli ultimi sei mesi l'80% del suo valore. 

Dopo il mancato raggiungimento del quorum deliberativo sul nuovo aumento di capitale da 400 milioni, a causa dell'astensione della Malacalza Investimenti (primo socio dell'istituto ligure con il 27,5% del capitale) la cui posizione sarebbe dovuta alla mancanza di un nuovo piano industriale e all'eventuale necessita' di ulteriori rettifiche su crediti, i sindacati del credito si sono definiti "sconcertati dall'esito dell'assemblea dei soci di Banca Carige". Un risultato che, secondo un comunicato delle segreterie nazionali diffuso nel corso del week end, "getta ancora una volta le aziende del gruppo e i loro 4.300 dipendenti in uno stato di estrema incertezza e preoccupazione".

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Lo scorso novembre, sollecitata dalla Bce che a luglio aveva rifiutato il piano di conservazione del capitale, il cda dell'istituto aveva varato un nuovo piano che prevedeva in prima battuta l'emissione di un bond tra i 300 e 400 milioni di euro sottoscritto poi per 320 milioni dallo schema volontaro Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dal Banco di Desio, e un nuovo aumento di capitale da 400 milioni da approvare appunto entro fine anno.

Risorse, quelle della ricapitalizzazione, che servivano proprio per rimborsare il bond in scadenza. Ma ora, con le mancate adesioni all'aumento di capitale, lo scenario potrebbe cambiare radicalmente, con la possibile conversione del bond in azioni e il Fondo Interbancario che si troverebbe a diventare il nuovo primo azionista della Banca, al 49%.

"Non riusciamo a comprendere quale sia l'obiettivo di chi ha favorito questo esito e ci resta il dubbio di un pericolosissimo gioco al massacro che rischia di danneggiare tutti e che non tiene in alcuna considerazione le lavoratrici e i lavoratori del gruppo", scrivono i sindacati, che si riservano "di valutare tutte le conseguenze di questa decisione e di prendere tutte le iniziative che la situazione richiederà".

Nel corso degli ultimi giorni sulla vicenda Carige sono intervenuti direttamente anche i segretari generali delle principali sigle sindacali. Il numero uno della Fisac-Cgil, Giuliano Calcagni ha espresso "profondo rammarico per l'arroganza del quadro governativo di una banca che in una condizione del genere non considera la condizione dei propri lavoratori".

La Fisac "si impegnerà perchè vi sia una risposta adeguata e sin da ora chiama a intervenire il Governo e a cascata le autorità regionali e comunali perchè si dia ristoro alle ragioni di queste lavoratrici e lavoratori". Chiede l'intervento dell'Esecutivo anche il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: "Il Governo, giunti a questo punto, non può continuare a stare alla finestra e dovrebbe intervenire, in questa prima fase, aprendo un tavolo di confronto con azienda, sindacati dei lavoratori, associazioni dei consumatori, amministrazione comunale di Genova e presidenza della regione Liguria".

Per il leader della Uilca Massimo Masi, infine, "siamo oltre la follia". Secondo Masi, che chiama a sua volta il Governo all'azione, l'esito dell'assemblea di Carige "è gravissimo e dimostra l'irresponsabilità dei soci'. Tutti i leader sindacali, infine, sollecitano un incontro al piu' presto con i vertici aziendali. "Il Governo non consenta che la comunità di cittadini, imprese, risparmiatori e lavoratori di Genova e della Liguria siano funestati anche dalla distruzione di Banca Carige - attacca da parte sua il segretario generale di First-Cisl, Giulio Romani - Se ciò accadesse sarebbe questa volta facile individuare i responsabili diretti di questo nuovo disastro ma, insieme ad essi, nessuno potrebbe chiamarsi fuori dalla responsabilità di non aver fatto nulla per fermarli". 

"Sono anni che i lavoratori di Carige - prosegue - devono sopperire con il loro sacrificio alla sostanziale assenza di governance imposta da gruppi di controllo che definire volubili è un eufemismo: chiediamo che il sindacato non sia lasciato solo nella loro difesa e, con loro, delle migliaia di famiglie messe a rischio da questa assurda situazione".

Intanto, trasferta a Francoforte per i Malacalza dopo che la famiglia, socia di Carige col 27,5%, ha fatto mancare il quorum. Il confronto con gli esponenti della Bce e' in agenda nel tardo pomeriggio e dovrebbe avere un focus sul tema della governance dell'istituto. A fare il punto, in un altro momento, con la Vigilanza anche i vertici di Carige.