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Economia
Carobollette: col modello-ènostra l'elettricità costa quattro volte di meno!
Gianluca Ruggeri, cofondatore di ènostra (Imagoeconomica/Pixabay)

Rispetto al prezzo finale dell’energia, lei può aiutarci a capire come si forma? Per chi non è addetto ai lavori, è veramente molto difficile quali siano i fattori che influenzano l’importo che troviamo in bolletta. Può spiegarcelo in termini semplici?

“Sì, ma facciamo un passo indietro. Fino a un certo punto c’era un ente nazionale che forniva elettricità, quindi pagavamo le tariffe di fornitura, ma non c'era la concorrenza. Poi è stato creato il mercato elettrico e il sistema introdotto è stato quello del cosiddetto ‘prezzo marginale’: ogni giorno viene fatta un'asta per il giorno successivo, in cui i fornitori dicono - ora per ora - quanta elettricità sono disposti a fornire al mercato e a che prezzo. Chi gestisce il sistema elettrico fa una previsione di quanto sarà il consumo nella giornata successiva e quindi della domanda dovrà soddisfare. Quindi, si incrociano domanda e offerta e a quel punto c'è un prezzo di equilibrio, che è quello determinato dall'ultimo impianto, quello più caro che dovremo accendere a quella determinata ora. Se poi nell'ora dopo dovremo accendere un impianto in più, sarà un impianto ancora più caro ad essere messo in funzione. Se invece dovremo accendere un impianto in meno, il più caro va spento. La validità del prezzo dipende da questo meccanismo, ora per ora. Di fatto, per come funziona il mercato in Italia, l'ultimo impianto che viene messo in funzione è quasi sempre un impianto a gas. Quest'anno il gas costava carissimo e quindi abbiamo avuto situazioni totalmente al di là di qualsiasi tipo di immaginazione. Non è che le bollette sono aumentate, sono davvero esplose! Il problema vero è che ce ne si accorge solamente un paio di mesi dopo. Non è come la benzina, che quando la compri ha un prezzo predeterminato e quindi puoi decidere quanta acquistarne e quanto centellinarla. L’elettricità la compri oggi, ma la paghi solo qualche mese dopo, a un prezzo che può essere anche una bruttissima sorpresa. È quello che sta succedendo a tante famiglie e a tante imprese”.

Voi il problema lo avrete risolto in modo green e anche profittevole. Che consiglio darebbe al nuovo Governo, che deve occuparsi di tutto il Paese?

“La cosa che mi sorprende è che non si parla di interventi strutturali di efficienza energetica. Finalmente quest'anno si è iniziato a discutere molto del fatto che se installassimo più rinnovabili avremmo solo benefici e non ci sarebbe più bisogno di incentivi, perché sono fonti assolutamente competitive, che spesso sono bloccate dalla burocrazia. Però almeno questa possibilità è entrata nella narrazione pubblica. Al contrario, sull’efficienza energetica c’è silenzio totale”. 

Ce ne parli lei.

“Volentieri. Le aziende di grandi dimensioni e/o energivore sono obbligate a realizzare ogni quattro anni una diagnosi energetica, che di fatto è una verifica puntuale dei flussi energetici collegati con i processi produttivi. Immaginiamo una qualsiasi azienda che, a prescindere da cosa produce, faccia parte di un gruppo che fa un'analisi sull’impiego dell’energia, con personale interno o con professionisti esterni. Da questa diagnosi vengono poi decisi degli interventi possibili che possono essere i più vari, dalla sostituzione dell'impianto di illuminazione al miglioramento dell'impianto di aria compressa, alla sostituzione di motori elettrici, al miglioramento dell'efficienza delle caldaie, decine e decine di possibili e diversi interventi. I risultati delle diagnosi vengono poi comunicati a Enea, una sorta di agenzia nazionale dell'energia. Sommando il potenziale di risparmio derivante da questi interventi, arriviamo a circa l'equivalente di 4 miliardi di metri cubi di gas all'anno: più della produzione nazionale di gas all'anno e circa il 10% delle importazioni di gas! Questo è un tesoretto! Tra l'altro questi interventi spesso sono fatti ricorrendo a imprese locali e quindi attivando ulteriori risorse nel Paese, guadagnandoci dei soldi e diminuendo la nostra bolletta energetica. Eppure nessuno ne parla, mentre tutti discutono della possibilità di poter estrarre più gas. Questo è un tema sul quale il Governo potrebbe spingere. A tutte le aziende che giustamente vanno a chiedere lo sconto sulle bollette, direi: ‘Benissimo, io vi faccio lo sconto, ma vi dò 6 mesi per fare gli interventi di ottimizzazione energetica’. E, se poi non li fanno, dovranno restituire i soldi utilizzati per lo sconto”.

La risposta di ènostra al carobollette è chiara: chi investe nella cooperativa, ha diritto a comprare energia a tariffa fissa, evitando sorprese. Le vostre attività, però, vanno molto oltre: ce ne parla?

“Fondamentalmente facciamo cinque tipologie di attività. La prima è la vendita di elettricità da fonti rinnovabili, di cui una quota o la produciamo noi direttamente o la prendiamo da impianti scelti, a basso impatto ambientale. Comunque è energia sostenibile. Il resto lo prendiamo sul mercato. La seconda, in parte collegata alla prima, è la produzione di energia per i nuovi impianti in costruzione. Abbiamo lanciato la formula per cui, se tu investi nell'impianto (parliamo di cifre attorno ai 2.000 euro), a seconda dell'investimento hai diritto a una quota di energia a prezzo fisso proveniente da quell'impianto specifico. In un momento come questo in cui il prezzo del mercato è molto alto, chi ha fatto questo investimento si è trovato ad avere un prezzo estremamente conveniente. Ovviamente non sarà sempre così, però se non altro si è certi di quanto si pagherà, evitando le sorprese di cui abbiamo parlato prima. Una terza attività riguarda i servizi: se hai bisogno di sostituire l'impianto termico o fotovoltaico di casa tua, ci contatti e noi ti mandiamo i nostri tecnici. Siamo già attivi su buona parte del territorio nazionale. La quarta cosa è lo sviluppo di comunità energetiche, sul quale stiamo lavorando moltissimo e che quest’anno appassiona un po’ tutti. Infine, il quinto ramo di attività riguarda comunicazione e informazione: facciamo molti incontri pubblici e da cinque anni abbiamo una trasmissione su Radio Popolare: ‘Il giusto clima’, che va in onda il mercoledì dalle 21.00 alle 22.00”.
 

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