Cartelle Equitalia, spunta la norma anti-furbi. Ecco chi può rottamarle
Il riassetto dell'amministrazione fiscale ha destato la preoccupazione dei lavoratori di Equitalia che hanno indetto una giornata di sciopero per il 20 ottobre
In attesa di leggere il testo definitivo del decreto, si definisce il perimetro delle cartelle di Equitalia ammesse alla rottamazione annunciata sabato scorso dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi in sede di presentazione della legge di stabilità. Si va verso l'inclusione dei tributi contestati dall'agenzia delle Entrate e per i contributi previdenziali e assistenziali affidati per la riscossione o inseriti in ruoli ordinari o straordinari entro il 31 dicembre 2015. Sarebbero quindi escluse le multe stradali. In Parlamento, intanto, si ragiona già sull'opportunità di estendere la rottamazione. Il presidente della Commissione Finanze del Senato, il pd Francesco Boccia, ha suggerito di ampliarla agli atti di accertamento dell'Agenzia delle Entrate, non ancora arrivati a materializzarsi in una cartella esattoriale.
Nel frattempo il governo si preoccupa di chiudere i possibili buchi nel gettito fiscale. Nel decreto che prevede la rottamazione delle cartelle Equitalia, verrà inserita una norma per tagliar fuori dai benefici i "furbi" che, in vista dello sgravio di sanzioni, interessi di mora e oneri di riscossione, decidano di interrompere subito i pagamenti previsti dai piani di rateizzazione. Il testo del decreto è ancora in fase di limatura a Palazzo Chigi dopo l'approvazione "salvo intese" e, nelle more, si temono comportamenti opportunistici da parte dei contribuenti, che potrebbero essere tentati di sospendere i pagamenti previsti dal piani di dilazione concordati con Equitalia. Così il decreto stabilirebbe l'esclusione dal benefici della rottamazione di quei contribuenti che dovessero saltare anche una sola delle scadenze di pagamento previste dal piani di rateizzazione che cadono tra il 15 ottobre, data del Consiglio dei ministri e la fine dell'anno.
Verrebbe inibito dalla possibilità di onorare il debito "alleggerito" anche chi, dopo il 15 ottobre, si è visto revocare da Equitalia la dilazione perché ha saltato il pagamento di più rate (cinque, anche non consecutive, se il piano è stato autorizzato dopo il 22 ottobre 2015, otto se prima). I contribuenti che stanno già pagando a rate le cartelle sono oltre 3 milioni, per un importo pari a 35 miliardi a fine 2015. Come loro beneficerebbero del nuovo regime anche i contribuenti che riceveranno la cartella esattoriale entro fine anno.
Infine, dietro la rottamazione delle cartelle annunciata dal governo, che secondo le stime di palazzo Chigi dovrebbe portare maggiori entrate per 4 miliardi di euro, ci sarebbe anche la volonta' di cancellare dai carichi pendenti centinaia di miliardi di euro di fatto inesigibili, come richiesto nei mesi scorsi dall'Ocse e dal Fmi. Con la soppressione del gruppo Equitalia, la funzione di riscossione sara' ricondotta all'interno di un'Agenzia delle entrate con piu' poteri e maggiore indipendenza dalla politica, in linea con le raccomandazioni dagli organismi internazionali. Ma dietro al riassetto dell'amministrazione fiscale c'e' anche la preoccupazione delle migliaia di lavoratori del gruppo Equitalia, che in attesa di conoscere i testi definitivi della manovra annunciano per il 20 ottobre una giornata di sciopero sull'intero territorio nazionale.