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Economia
Caso Embraco, la gaffe di Calenda. I consulenti del lavoro all'attacco

Gentaglia! I consulenti del lavoro non ci stanno a finire nell'occhio del ciclone per il caso Embraco, l'azienda con lo stabilimento in provincia di Torino (a Riva di Chieri) del gruppo Whirlpool che la controllata del colosso americano degli elettrodomestici vuole chiudere e trasferire in Slovacchia, licenziando 497 lavoratori (su 535 complessivi).

C'è temperatura nel quartier generale dell'associazione guidata da Marina Calderone per le parole del ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda che, dopo la proposta del governo sullo stop agli esuberi e al ricorso alla cassa integrazione, è sbottato per il comportamento dell'azienda seguita a suo dire da alcuni "consulenti del lavoro" definiti, come l'intero gruppo, "gentaglia".

"Embraco ha risposto negativamente, si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa. Adesso non ricevo più questa gent...gentaglia, perché onestamente ne ho avuto fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua", ha tuonato il titolare del Mise al termine dell'incontro di stamane al Ministero. 

Peccato che, a seguire l'Embraco, non siano però i consulenti del lavoro, ma un grosso studio legale milanese il cui nome, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, è Toffoletto-De Luca-Tamajo&associati. Una piccola gaffe che, oltre a far sobbalzare l'associazione della Calderone che ha chiesto al Ministero di Calenda di correggere il tiro (valutando addirittura un'azione legale contro il Mise), ha gettato una piccola ombra sul grande lavoro che sta portando avanti il titolare del dicastero di via Veneto. In un incontro a Bruxelles con il commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, l'ex manager prestato alla politica solleverà il caso, conseguenza, a detta di Calenda, del dumping fiscale (corporate tax più agevolazioni finanziate con i fondi europei allo sviluppo) fra Paesi membri dell'Ue. Secondo il ministro, potrebbe esserci un accordo fiscale tra Embraco e il governo slovacco.

I Paesi dell’Est Europa “attirano delocalizzazioni con fondi Ue” e quindi fanno una concorrenza “squilibrata” agli altri partner della Ue, Italia compresa, aveva attaccato la scorsa settimana Calenda sul caso. Una vicenda “indecorosa” per l'esponente del governo Gentiloni, che già le scorse settimane aveva scritto alla Vestager, chiedendo di verificare “le politiche fiscali e di incentivi diretti” della Slovacchia, per sincerarsi che rispettino le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. 

La proposta del Mise avanzata all’Embraco era utilizzare la cassa integrazione fino a settembre (la legge permette altri nove mesi di ammortizzatori sociali) e intanto cercare un investitore interessato a rilevare il sito, anche attraverso l'impiego di Invitalia, l'agenzia del Tesoro per l'attrazione degli investimenti guidata da Domenico Arcuri. Una soluzione che avrebbe permesso, sempre a detta di Calenda, “una reindustrializzazione in continuità”. Cioè, avremmo avuto più tempo per un rilancio, da attuare senza spegnere lo stabilimento.

Sulla vicenda, sempre oggi, è intervenuto anche il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino che ha partecipato all'incontro al Ministero: "L'atteggiamento dell'Embraco - ha detto - é incomprensibile e irresponsabile. Incomprensibile perché c'erano e ci sono ancora soggetti disposti a investire in piani di reindustrializzazione che hanno come condizione l'attivazione della cassa integrazione, una semplice posposizione di 9 mesi che l'azienda, incomprensibilmente rifiuta. Irresponsabile - prosegue - perché, salvo ripensamenti che siamo sempre disponibili ad accogliere, dal 25 marzo partiranno licenziamenti collettivi con le immaginabili conseguenze sulla vita familiare dei dipendenti e di chi lavora nelle forniture e nei servizi. Irresponsabile anche nei confronti del governo Gentiloni e del Ministero, che tanto si é impegnato nel trovare soluzioni. E infine, di nuovo, incomprensibile verso gli obiettivi stessi dell'azienda, che potrebbe andare incontro a ricadute di mercato negative, proprio per l'effetto delle azioni che sta portando avanti".

 

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