Cgil, le nomine col bilancino di Landini. Di Maio convoca tutti i sindacati
Di Maio a Zingaretti: "Ora salario minimo"
Cgil, le nomine col bilancino di Landini. Confermato lo staff della Camusso
Una gestione collegiale al vertice grazie al triumvirato Landini, Colla e la brava Fracassi (l’esponente della segreteria più vicina a Landini), la divisione della segreteria confederale, l’esecutivo della Cgil, secondo gli equilibri interni raggiunti al congresso di Bari e la conferma della squadra dell’ex segretaria, Susanna Camusso, senza l’appoggio della quale, del resto, non ce l’avrebbe mai fatta a battere Colla, sostenuto, tra gli altri, dai pensionati dello Spi.
A un mese dalla sua nomina a segretario generale, Maurizio Landini ha subito dato un volto alla nuova Cgil provvedendo alla nomina delle persone che costituiscono il cuore pulsante del primo sindacato d'Italia. Secondo quanto riferisce il Corriere Economia, la segreteria confederale è la stessa di prima del congresso, al netto di due sostituzioni obbligate: quella dello stesso Landini, che prima di diventare numero uno era un membro della segreteria, e quella di Franco Martini, uscito perlimiti d’età e ora presidente del Direttivo, il parlamentino della Cgil. Al loro posto sono entrati Ivana Galli, ex leader della Flai (agroalimentare), molto vicina a Camusso, ed Emilio Miceli, ex segretario della Filctem (chimici e tessili), in quota Colla. Gli altri sette segretari confederali sono stati tutti confermati.
Di questi, cinque sono in quota Landini: Nino Baseotto, Gianna Fracassi, Tania Scacchetti, Rossana Dettori, Giuseppe Massafra. Gli altri due sono Colla e il "colliano" Roberto Ghiselli. La distribuzione delle deleghe (come dire gli incarichi di governo) nell’esecutivo Cgil è avvenuta anch’essa all’insegna della continuità. I sette segretari che già erano nella squadra di Camusso hanno mantenuto le loro aree di competenza, i due nuovi si sono grossomodo spartiti le deleghe che erano di Landini e Martini. Nino Baseotto, già segretario organizzativo con Camusso, poi lo è anche con il nuovo leader ex Fiom.
Il resto dello staff, comprese le segretarie, ricalca quello di Camusso, a partire dal portavoce: Massimo Gibelli (che lo era stato anche di Cofferati). I rapporti con le istituzioni continuerà a curarli Giorgia D’Errico, già assistente parlamentare dell’ex ministro del Lavoro ed ex Fiom, Cesare Damiano.
Di nuove nomine, invece, spiega sempre l'inserto economico del Corriere, Landini per ora ne ha fatte solo un paio. La più importante è quella di Sandro Del Fattore (sindacalista di lungo corso, già segretario della Cgil Abruzzo e Molise e prima assessore a Roma nella giunta Rutelli), che il segretario generale ha chiamato nel suo staff per coordinare tra l’altro le "strategie contrattuali inclusive" e le "relazioni sindacali e industriali" e Cinzia Maiolini, già segretaria nazionale della Slc, alla quale Landini ha affidato l’Ufficio progetto sul "sindacato nella nuova rivoluzione 4.0".
Di Maio convoca tutti i sindacati
Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha convocato al Mise i leader di Cgil, Cisl e Uil il 13 marzo alle ore 15.30.
Di Maio a Zingaretti: "Ora salario minimo"
A seguito delle primarie del Partito Democratico il vicepremier, oltre a congratularsi col neo-segretario pone subito sul tavolo un tema a lui molto caro: "Zingaretti? Il mio in bocca al lupo. Il M5S fra pochi giorni porta in Parlamento una misura che introduce ed estende il salario minimo a tutte le categorie di lavoratori. Una battaglia di tutti e sul tema mi auguro di vedere un'ampia convergenza parlamentare, a partire proprio da Zingaretti"
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