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Economia
Chip, il governo punta tre miliardi su Silicon Box

Chip, il governo punta tre miliardi su Silicon Box

L'ammontare totale degli investimenti nel settore si aggira intorno ai 3,3 miliardi di dollari (approssimativamente oltre 3 miliardi di euro). E su questa scala si colloca l'accordo che la società di semiconduttori Silicon Box è pronta a stipulare con il governo italiano per la creazione di un impianto industriale nel Paese. Secondo una fonte vicina alla questione citata da Reuters, la startup con sede a Singapore, fondata quasi tre anni fa dai creatori della società statunitense di microchip Marvell, sarebbe disposta a investire almeno la metà delle risorse necessarie, accanto ai fondi pubblici che il governo metterà a disposizione per completare il progetto. Lo riporta Il Messaggero.

Sebbene non vi sia ancora conferma sui numeri, è plausibile immaginare una spartizione equa tra fondi pubblici e privati. Questa mossa del governo rientra negli sforzi a lungo compiuti da Roma per attrarre investimenti da parte delle aziende tecnologiche, soprattutto dopo il fallimento dell'accordo con la società statunitense Intel. Tutti i dettagli potrebbero essere presentati già lunedì, poiché il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato una conferenza stampa per annunciare un "importante nuovo investimento in Italia da parte di una azienda leader nel settore della microelettronica". Non vi sono ulteriori dettagli disponibili, ma tutto sembra indicare che si tratti della Silicon Box, una startup con sede a Singapore, fondata quasi tre anni fa dai fondatori della società statunitense Marvell.

Va notato che la Silicon Box si specializza nei "chiplet", piccoli semiconduttori che possono essere racchiusi in un processo noto come advanced packaging, il quale consente di legare insieme questi componenti per formare processori utilizzabili in una vasta gamma di dispositivi, dai data center agli elettrodomestici. Se è ormai certo che la Silicon Box intende costruire un impianto di produzione in Italia, la località precisa non è ancora stata resa nota. Considerando che in passato, nel 2022, era stata avanzata la promessa, mai mantenuta, di investire 4,5 miliardi per la costruzione di un impianto di confezionamento di chip in Italia, si era parlato di due regioni candidate in prima linea: il Veneto e il Piemonte.

Tuttavia, queste sono solo speculazioni prive di conferma, dato che né il ministero di Urso né la Silicon Box hanno rilasciato alcun commento in merito. Il mese scorso, lo stesso Urso aveva annunciato che il governo era pronto a fornire 4,75 miliardi di euro di aiuti statali per attrarre produttori di chip stranieri e ridurre la dipendenza dalla Cina. Ha anche ribadito più volte che il governo resta aperto a un possibile investimento da parte di Intel, che sembra interessata. Inoltre, l'Italia ha avuto colloqui anche con produttori taiwanesi come MEMC Electronic Materials Inc e TSMC.






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