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Economia
Cina: Fmi, economia piena di debiti e su traiettoria pericolosa


La crescita cinese e' ottenuta al costo di un indebitamento crescente che aggrava i rischi finanziari a medio termine. L'allarme e' del Fondo monetario internazionale, che in un rapporto dedicato all'economia del Dragone, parla esplicitamente di "traiettoria pericolosa" e invita Pechino a riequilibrare i fattori in direzione di una crescita "piu' sostenibile". Grazie al sostegno dello Stato, scrivono i tecnici dell'Fmi, "le prospettive della crescita cinese si sono rafforzate nel breve termine, ma a prezzo di maggiori rischi nel medio". A fronte di un rafforzamento dei piani infrastrutturali, del boom immobiliare e dell'aumento del credito, il Pil cinese e' cresciuto del 6,9% su base annua sia nel primo che nel secondo trimestre, contro il +6,7% del 2016. Ma questo risultato, avvertono da Washington, potrebbe essere precario. "Il costo principale", si legge nel rapporto, "e' un aumento importante dell'indebitamento pubblico e privato".

L'Fmi mantiene le sue previsioni di una crescita del Pil cinese pari al 6,7% quest'anno e al 6,4% nel 2018 e nel 2019. Ma per ottenere l'obiettivo, rileva, "Pechino dovra' mantenere l'attuale livello di investimenti pubblici e lasciar correre l'indebitamento privato". Una scelta non priva di rischi. "I precedenti internazionali", afferma il Fondo, "suggeriscono che la bolla del credito in Cina segue una traiettoria pericolosa", che rafforza i rischi di "un aggiustamento brutale" o di "uno sgonfiamento della crescita". Secondo i tecnici di Washington, "le fragilita' si sono accumulate" e, "se il Governo cinese non agira', non fara' che ritardare l'inevitabile aggiustamento, rendendolo piu' doloroso". Per questo il Rapporto raccomanda a Pechino di smetterla di fissare obiettivi di crescita quantitativi e irrevocabili e di accelerare le riforme per rafforzare "il ruolo del mercato". 

Trump: Cina avverte, prenderemo misure difesa interessi commercio 

La Cina ha avvertito Donald Trump che "difendera' i suoi interessi", in risposta alle indagini ordinate dal presidente Usa per chiarire se Pechino abbia violato la proprieta' intellettuale e abbia ottenuto impropriamente tecnologia straniera. Esprimendo "grande preoccupazione" per la decisione, e invitando Washington alla "prudenza", il ministero del Commercio cinese ha sottolineato che l'iniziativa americana e' una "violazione delle regole sul commercio internazionale". "Una guerra commerciale e' senza futuro e non e' negli interessi di entrambi i Paesi", ha aggiunto il dicastero. 

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cina debito fmi





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