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Economia
Cina, torna alla ribalta lo schema Ponzi. Maxi-frode da 7,6 mld

Torna alla ribalta il famigerato schema Ponzi. Ma questa volta il sistema di truffe miliardarie, divenuto celebre per la colossale frode messa in atto dall'imprenditore americano Bernard Madoff, ha colpito in Cina. La polizia cinese ha arrestato 21 impiegati della piu' grande finanziaria online del Paese, sospettati di aver truffato 900.000 investitori per un cifra complessiva di 50 miliardi di yuan, pari a circa 7,6 miliardi di dollari, in quella che potrebbe essere la piu' grande frode finanziaria della storia cinese. I media hanno diffuso la notizia degli arresti ieri e la tv di stato CCTV ha trasmesso le presunte confessioni di due ex dipendenti della Ezubao, un team della provincia di Anhui uscito dall'anonimato fino a divenire la piattaforma di finanziamenti online più' importante della Cina in soli 18 mesi.

Fondata nel 2014, Ezubao è diventato infatti uno dei maggiori siti online di prestiti peer-to peer, promettendo agli investitori ritorni stellari con tassi di crescita anche del 15% all'anno. Ma gli inquirenti hanno scoperto che circa il 95% degli investimenti offerti dalla Ezubao erano inesistenti e il denaro versato dagli investitori per 'entrare nell'affare' aderendo a fantomatici progetti di investimento sarebbe stato invece utilizzato per ripagare debiti dei manager e 'scialaquato' in spese personali, oltre che dirottato in pubblicità e investimenti fallimentari. In manette è finito anche il fondatore della Ezubao e presidente del gruppo Yucheng, Ding Ning, il quale si sarebbe intascato contanti per 550 milioni di yuan (circa 80 milioni di euro) oltre ad essersi comprato una villa a Singapore da 130 milioni di yuan, poco meno di 20 milioni di euro, e un anello con diamante rosa da 12 milioni di yuan (1,6 milioni di euro).

Per incastrare la banda dello schema Ponzi in versione cinese, la polizia ha dovuto scavare per 20 ore con due escavatrici per portare alla luce 80 borse di documenti che i manager avevano occultato sottoterra. Il business degli investimenti online ha attratto in Cina fiumi di denaro specie dalla classe media e negli ultimi tempi le autorità di controllo avevano messo a punto una bozza di pacchetto normativo proprio per governare le oltre 2.600 piattaforme online di prestiti peer-to-peer. Di queste, più di mille erano state definite "problematiche" dalla Commissione bancaria cinese che a dicembre scorso si era impegnata a "ripulire il mercato".

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