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Economia
Manovra, il governo fa cassa sui metalli preziosi: plusvalenze saranno colpite
Lingotti d'oro

Regole stringenti per l'oro: l’impatto della Legge di Bilancio 2024

L’oro bene rifugio e d’investimento? Fino a un certo punto. La nuova Legge di Bilancio, approvata dal Parlamento, mette un freno a questa possibilità, intervenendo sulle plusvalenze delle cessione di metalli preziosi, se grezzi e in forma di monete.

La legge di bilancio 2024, in vigore dal 1 gennaio 2024, ha previsto che l’oro, in mancanza di documentazione di acquisto, sarà tassato integralmente per il corrispettivo di vendita.

Va tenuto presente il quadro normativo nel quale si sono fatte gli acquisti finora. L'oro fisico rientrante nella normativa oro italiana con la legge n°7/2000 non è soggetto, nella fase d'acquisto, ad imposte. La compravendita di oro fisico da investimento è esente da IVA.

Spesso il costo non si riesce a documentare proprio perché il bene, in molti casi, è stato ricevuto in dono, come regalo, in periodi datati e/o come bene rifugio. E neanche si è obbligati a dichiarare di averlo. Chi ne conserva in casa o altrove, perché ha comprato oggetti in questo metallo prezioso, oppure perché gli è stata donata una eredità in questa forma, non ha limiti di dichiarazioni, leggi e tasse. La dichiarazione è richiesta e oltre alcune cifre solo per chi ne fa una forma di investimento.

Con la legge di bilancio 2024 si avranno per tanto effetti peggiorativi molto vistosi. In mancanza di documenti che provino il costo di acquisto, gli eventuali guadagni sono calcolati prendendo in considerazione il 25% del prezzo di vendita dell'oro o dell'argento.

Ma se gli investimenti in questo senso vengo colpiti, la misura non riguarda l’oro che abitualmente i cittadini posseggono e cioè braccialetti, collanine, orecchini eccetera, cioè i lavorati.

E’ a questo punto inevitabile che oggi diventi più complicato recuperare denaro per chi, in difficoltà o per investire in altro modo, voglia privarsi delle proprie monete, di lingotti, lamine e simili, e risulterà più costoso.

Sembra che con questa modalità il governo stimi di portare nella casse dello Stato circa 196 milioni l'anno. Nel 2022 le vendite di settore superarono i 3 miliardi di euro. La stessa relazione tecnica governativa documenta che spesso questi tipi di averi giungono al ricevente finale in forma di regalo. Perciò risulta oggettivamente difficile risalire al costo d'acquisto. Su queste basi l'imponibile stimato è concretamente quantificabile intorno ai 754 milioni di euro.

L’aspetto particolare è che la Legge di Bilancio colpisce solo i metalli preziosi non lavorati e non quelli considerati lavorati. Ad esempio la norma non vale per i diamanti, le pietre preziose e simili che restano così fuori dallo schema.

Diventa però oggi più oneroso operare nel settore del grezzo e anche il boom del settore, soprattutto tramite i “compro oro”, potrebbe in questo senso avere ripercussioni impreviste sul lungo periodo.

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