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Economia
Concessioni,Conte prepara il ritiro.Atlantia:la Borsa sente l'odore del sangue

In attesa della relazione tecnica della commissione di esperti che dovrà accertare le responsabilità sul crollo del Ponte Morandi, la speculazione si abbatte sul titolo Atlantia. Le nuove ipotesi di revoca delle concessioni alla controllata Autostrade per l'Italia infatti pesano sul titolo della controllata di Edizione, la holding della famiglia Benetton: il titolo, sotto le vendite dall'inizio della seduta, ha ceduto il 3,2% finale a 22,17 euro dopo aver toccato un minimo di seduta a 21,81.

Minore invece il peso della scelta autonoma di Aspi di prolungare il congelamento dell'aumento delle tariffe fino al 15 settembre: secondo gli analisti di Mediobanca, il nuovo 'stop' portera' a una riduzione dei ricavi di circa 6 milioni."Venerdi' sera e' arrivato il parere dei tecnici del Ministero sulla manutenzione del Ponte Morandi. Da quello che emerge, possiamo iniziare a dire che c'e' stata una grave inadempienza", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Sulla possibile revoca delle concessioni autostradali ad Aspi, controllata da Atlantia, il ministro ha aggiunto che "le decisioni saranno prese nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Non succedera' ma piu' che se qualcuno gestisce la cosa pubblica e sbaglia poi non viene fatta giustizia". Dopo la conclusione della relazione del Mit sul ponte Morandi 'ora apriremo un dibattito politico' ma fin da ora 'il Movimento 5 Stelle ritiene che, essendo venuto meno totalmente il rapporto di fiducia nei confronti di un concessionario che si e' dimostrato incapace di gestire un bene pubblico, questo deve portare a una evidente revoca della concessione', ha tuonato poi Toninelli, nel corso della cerimonia di apertura al traffico del Viadotto di Annone di Brianza (Lecco).

La possibile revoca, spiega Toninelli, non si limitera' solo al tratto ligure: 'Le relazioni fanno capire come il modello manutentivo, applicato al ponte Morandi a Genova, sia lo stesso applicato su tutti i 3mila chilometri' della rete autostradale. 'Abbiamo avuto modo in questo fine settimana - continua il ministro Toninelli - di leggere nel dettaglio tutte le 62 pagine del parere tecnico di una commissione tecnica giuridica dello Stato, in appoggio al mio ministero e dice una cosa chiara: ci sono tutte le condizioni per un grave inadempimento sia per quanto riguarda gli obblighi giuridici di custodia - sanciti dal codice civile del bene dato in concessione - sia l'obbligo di restituzione'. Secondo l'esponente del Movimento 5 Stelle 'il concessionario deve custodire il bene, tenerlo e manutenerlo e restituirlo come era prima. La relazione lo dice chiaramente’.

Immediata la risposta di Autostrade per l'Italia. La società dichiara, in una nota, di non aver ricevuto alcuna comunicazione in relazione al procedimento in corso e di aver appreso solo da notizie di stampa dell'esistenza e dei contenuti della relazione della Commissione ministeriale insediata presso il Mit. Aspi contesta il metodo di diffusione alla stampa in modo pilotato e parziale di stralci di tale relazione, prima ancora che essa sia resa nota alla controparte, come e' richiesto dal procedimento amministrativo in essere. Da tali anticipazioni non sembrerebbe emergere alcun grave inadempimento agli obblighi di manutenzione ai sensi del contratto di concessione.

Peraltro, la presunta violazione dell'obbligo di custodia, di cui all'art. 1177 del codice civile, costituirebbe un addebito erroneo ed inapplicabile al caso di specie, trattandosi di una infrastruttura che sara' restituita allo Stato al termine della concessione, per effetto della sua ricostruzione affidata dal Commissario per Genova ed interamente finanziata da Aspi. Al fine di ristabilire un corretto quadro informativo - afferma nella nota Autostrade per l'Italia - i termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti.

La sussistenza di tale obbligo di indennizzo, come riportato dalla stampa, e' confermata anche dalla stessa relazione della Commissione. Da ultimo si ricorda che sono ancora ignote le cause interne o esterne che hanno determinato la tragedia e l'accesso alla documentazione dei luoghi e dei fatti e' ancora incompleto. In merito ai riferimenti diffusi a mezzo stampa circa una ipotetica pericolosita' di altre infrastrutture della rete, Aspi ribadisce con forza che la sicurezza della stessa e' stata confermata anche da ulteriori verifiche fatte da primarie societa' terze. Aspi - conclude la nota - resta fortemente impegnata a garantire i migliori standard di sicurezza che hanno contribuito, dopo la privatizzazione, ad un sostanziale miglioramento dei livelli di sicurezza della circolazione. 

Secondo alcune ricostruzioni, il rapporto della commissione sottolinea comunque che alcune clausole della convenzione prevedono risarcimenti per risoluzione anticipata e non si puo' escludere che Aspi lo ottenga. Sempre sul tema della revoca delle concessioni, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha inoltre aggiunto: "C'e' una procedura penale in corso ed e' in corso anche quella amministrativa per inadempimento contrattuale: quando saranno terminate con gli esiti che saranno resi pubblici si dovra' rispettare quella decisione. Prendere decisioni prima non ha molto senso, si tratta di aspettare qualche giorno".

Sul punto Toninelli ha spiegato che "la clausola per la quale, anche se lo Stato revoca in maniera legittima per gravi inadempimenti la concessione ad Aspi, lo Stato deve pagare da qui al 2038 tutti gli utili netti è illegittima e incostituzionale". 

'Atlantia - attacca Toninelli - ha ricorso contro qualsiasi rigo, punto, virgola. Contro qualsiasi atto del mio ministero. Decine sono i contenziosi aperti. Sono aperti perche', purtroppo, i politici professionisti che hanno preceduto questo governo gli hanno dato un enorme potere che e' anche scritto in questa relazione. Il potere che il privato concessionario ha e' enormemente superiore rispetto al potere dello Stato'.

Il ministro poi torna sulle clausole relative al possibile rimborso degli utili non incassati dal concessionario: 'C'e' gente del centrosinistra che ha legiferato una cosa illegittima' ma 'questa clausola non esiste, penso che con calma nelle prossime settimane costruiremo il percorso che chiude il procedimento amministrativo. Ci sara' una decreto del sottoscritto e del Ministro Tria e si vedra' cosa si potra' fare senza nessun caos'. Poi l'affondo finale: 'Chi fa crollare un ponte con 43 morti, non e' stato in grado di rispettare le regole, di gestirlo e non e' all'altezza di gestire un bene pubblico italiano'. 

 

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