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Economia
I giovani imprenditori di Confindustria si confrontano a Capri

I giovani imprenditori di Confindustria si danno appuntamento a Capri per confrontarsi su come sviluppare le imprese ai tempi delle economie moderne. E, soprattutto, quali strade sono percorribili per andare “oltre l’Italia nel mondo e il mondo in Italia”. Non basta più esportare la sola bellezza dei luoghi, occorre dare una spinta all’internazionalizzazione delle imprese. Le aziende vincenti sono quelle che esportano, innovano e creano maggiore esportazione, un mix che rende il Made in Italy un prodotto unico ed apprezzato. Lo sottolinea ad Affaritaliani il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Alessio Rossi, che oggi ha presentato a Napoli il programma caprese, in partnership con la Maison Cilento. 

Presidente, perché “Oltre l’Italia nel mondo e il mondo in Italia?

“Senza una proiezione sui mercati internazionali non c’è crescita per le imprese. E senza la possibilità di attrarre investimenti in Italia non c’è sviluppo e nuova occupazione. E’ per questo che chiediamo ai rappresentanti della politica che interverranno a Capri di parlare di cose concrete e di presentarci un vero e proprio piano industriale  per il Paese che ragioni almeno su un arco di tempo di cinque anni. Lo chiediamo con forza perchè vogliamo dare un futuro alle classi giovanili, nonostante le mancanze del Sistema Paese. Per questo siamo pronti a metterci in gioco”.

Intanto, il Rapporto Migrantes rileva che molti italiani vanno all’estero per trovare un posto di lavoro.

“I motivi sono però diversi. Ed alcuni vanno letti anche in chiave positiva. In Italia si sta investendo molto in formazione ma i giovani preferiscono l’estero soprattutto per fare esperienza e per arricchirsi di nuove idee. Il nostro compito è rivolto al loro rientro alla fine di questa esperienza e di attrarre soprattutto i giovani talenti”.                          

Qual è la vostra posizione sulla manovra economico-finanziaria proposta dal governo?

“Sappiamo che la coperta è corta ma alcune proposte vanno nel segno delle richieste di Confindustria. Mi riferisco al piano per Industria 4.0. Un piano per le nuove tecnologie può innescare la crescita, come quello impostato dal ministro Carlo Calenda per le agevolazioni per la digitalizzazione delle imprese. Se vogliamo che l’Italia tenga il passo con il mondo che cambia, dobbiamo spingere affinchè istituzioni, governo, sindacati e rappresentanze delle imprese parlino di sviluppo con la stessa lingua. Quello che serve per fare crescere nel Paese una cultura favorevole all’impresa come cardine di sviluppo equilibrato e sostenibile. E stimolare la consapevolezza del loro ruolo come attori sociali responsabili, innovativi, creatori di ricchezza, lavoro e cultura”.

Eduardo Cagnazzi

Tags:
giovani confiundustriagiovani confiundustria capri





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