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Economia
Confindustria, Boccia contro le fughe in avanti. Quelle stoccate in Consiglio
LaPresse

Con chi ce l’aveva Vincenzo Boccia nell’ultimo consiglio generale di Confindustria quando un po’ innervosito dalle fughe in avanti dei candidati, potenziali e non, alla prossima presidenza di Viale dell’Astronomia, ha tenuto a precisare di essere ancora il presidente di Confindustria, di non essere ancora scaduto e che bisogna portare rispetto all’attuale presidenza perché fino a maggio è lui a rappresentare verso l’esterno l’associazione italiana degli imprenditori?

Orsini1
 



Con l'attivissimo milanese Carlo Bonomi, peraltro non presente in sala a Roma e con cui sembra non corra buon sangue, che dopo la grande assemblea di Assolombarda alla Scala, non si è lasciato sfuggire l’occasione per varie ospitate nel circuito mediatico di prim'ordine (da Piazza Pulita su La7 a Circo Massimo su Radio Capital) per dire la sua sui grandi temi economici che crucciano il Paese?

Oppure con il bresciano Giuseppe Pasini, che dopo esser stato candidato ufficialmente alla presidenza dal consiglio della propria territoriale, è uscito con un’intervistona a tutta pagina su Repubblica spiegando di che cosa ha bisogno l’associazione dell’Aquilotto per far arrivare la propria voce e dare una svolta alla crisi dell'organo di rappresentanza degli industriali?



O, ancora, con il potenziale candidato Emanuele Orsini, numero uno emiliano di FederLegno che, racconta ad Affaritaliani.it chi è sempre presente agli appuntamenti associativi, dispensa sorrisi, consapevole di quanto sia importante fare squadra per creare empatia fra gli associati, mentre gli vengono offerti numerosi biglietti da visita da coloro che vogliono interloquire sul futuro dell'associazione?

Carlo Bonomi Assolombarda
 

Chi conosce bene le cose interne a Confindustria e sa leggere dietro le dichiarazioni ufficiali, ha saputo in realtà interpretare a chi si rivolgesse la piccata replica di Boccia: era un monito all'Assolombarda e al suo presidente Bonomi legato alla questione automotive.

All'assemblea della territoriale meneghina Bonomi aveva infatti chiesto un tavolo a palazzo Chigi, tavolo che si è poi tenuto al Ministero dello Sviluppo economico con il ministro Stefano Patuanelli.

Da qui è nata la recente dichiarazione di Bonomi, a margine dell'assemblea di Confindustria Canavese, a cui era presente Boccia: "L'ho detto la settimana scorsa al presidente del Consiglio: 'Stupiteci'. Ma per il momento 'ci hanno stupito, ma in un altro senso'. In particolare - ha aggiunto Bonomi, l'automotive "è il paradigma della vera crisi industriale italiana. Con tutto il rispetto che abbiamo per il Mise, questo è un passaggio chiave e ho chiesto al presidente del Consiglio di avocare a sé questo tema, perché dobbiamo avere misure importanti, strategie, e in un mondo che va verso relazioni bilaterali abbiamo la necessità di esprimere il massimo della potenza del nostro Governo su questo tema".  E così a stretto giro è arrivata la risposta di Boccia: non ha citato esplicitamente la questione, ma il consiglio generale ha intuito, apprezzato e applaudito.

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Pare inoltre che una decina di giorni fa, nelle quotidiane “interlocuzioni” (le chiama così il premier) politiche, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia affermato di non voler ascoltare solo il presidente di Confindustria, ma anche i potenziali candidati alla nuova presidenza. Atteggiamento che Boccia, raccontano fonti interne a Viale dell’Astronomia, non ha per niente gradito. Approccio che però il presidente della Confindustria sa essere dovuto alle fughe in avanti di chi ambisce a succedergli.

"E’ ancora presto per aprire il file prossima presidenza”, è il mantra che viene ripetuto dai canali ufficiali della Confindustria. Però dai big dell’associazione filtra come le manovre per vincere la corsa siano ampiamente partite. Certo, probabilmente sarà dovuta alla regola statutaria che dopo un certo numero di assenze alle riunioni del consiglio generale, si decade dall’organo, ma non è passato inosservato che all’ultima riunione siano stati presenti Marco Tronchetti Provera, di cui qualcuno (smentito però) ha fatto il nome come potenziale successore di Boccia, e Francesco Gaetano Caltagirone, addirittura in sala in seconda fila, sempre presente nei momenti di snodo della vita dell’associazione come l’elezione del presidente. Non è sfuggito nemmeno che, persino con i posti in platea, gli schieramenti comincino a prendere forma.

confindustria
 

E' stato infatti notato che Giuseppe Pasini, che di solito si siede vicino ai past president Emma Marcegaglia e Luigi Abete e al concittadino della Leonessa Marco Bonometti (che, dopo il ricordo di Giorgio Squinzi, ha chiesto delucidazioni su alcune scelte della presidenza sulla Luiss), questa volta si sia accomodato un po’ più defilato. Di Assolombarda, oltre a Bonomi, mancava anche Rocca, ma erano presenti le blasonate Mediaset (con la consigliera Gina Nieri) e Bayer Italia (con il presidente Mauro Chiassarini). 

Nel sistema spesso si sente che la presidenza della Confidustria non interessa. Non è così. Non ha il peso politico di una volta, ma è sempre la capofila del partito del Pil.

twitter11@andreadeugeni

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